Il terremoto non guarda la tv

par maurizio carena
martedì 7 aprile 2009

"Non esistono dati scientifici per prevenire le scosse" (Berlusconi, Ansa del 6 aprile 2009 ore 18.23).
 
A poche ore dal violento terremoto che ha appena colpito l’Abruzzo il premier Berlusconi non rinuncia alle polemiche.

I media mainstream danno molto risalto agli sforzi dei soccorritori, che lavorano senza sosta da molte ore in condizioni difficili ma, chissa perché, contemporaneamente, sia il capo del governo che quello della protezione civile, Guido Bertolaso, fanno a gara a chi mette le mani più avanti.

Forse perché hanno la coscienza sporca.
Forse perché sanno che sul web non si parla d’altro che della VERA NOTIZIA, che il regime mainstream cerca di coprire, ovvero che questo sisma era stato previsto da un ricercatore, Giampaolo Giuliani.

Tale ricercatore, inventore di un sistema scientifico, forse non perfetto, ma in grado di prevederei terremoti, aveva vaticinato tale evento diversi giorni or sono.
Evento poi purtroppo verificatosi.

Non solo non era stato creduto da quelli che dovrebbero proteggerci, ma da costoro era stato pure denunciato (nel Paese di Galileo...).

Forse, come ipotizza Corrado Poli su www.comedonchisciotte.com, "il vero rischio per alcuni era perdere la propria autorità e prestigio" e magari perdere la presa sull’ennesimo business...e questo fa capire molto bene quali siano le vere priorità di questa classe dirigente non solo immorale ma anche criminale.

Classe dirigente criminale.

Perché dovrebbe valere anche per chi comanda, soprattutto per chi comanda, il principio di responsabilità. Per cui se sbagli paghi. Purtroppo in Italia la casta al potere è intoccabile. Tra immunità parlamentari e lodo Alfano i nostri politici sono tra i più intoccabili del pianeta. Il loro è un potere, nei fatti, irresponsabile, come quello dei re.

Per costoro tutto deve andare sempre bene. Anche se la gente perde il lavoro, la casa, finanche la vita, non bisogna parlarne. Il motto è: "non bisogna fare catastrofismo".

Evidentemente il terremoto non guarda la tv. Una cosa seccante per il nostro presidente del consiglio.

Ma torniamo al terremoto.
Se tu capo della protezione civile non solo non ti allerti e non prendi provvedimenti, specie quando una fonte qualificata ti avvisa di un possibile pericolo, ma al contrario la denunci, non stai facendo bene il tuo lavoro. Dimostri solo arroganza e disprezzo della vita altrui. Noi accusiamo il capo della protezione civile Bertolaso di non avere fatto uso del basilare principio di precauzione, quello, per intenderci, del "buon padre di famiglia". Se anche c’e un lontano pericolo si prendono provvedimenti. Punto.


Vogliamo pensare che ad essere denunciato e giudicato sarà Bertolaso, non il bravo Giampaolo Giuliani che aveva previsto, inascoltato, il sisma.
 
Gli stessi vigili del fuoco, per il tramite di Antonio Jiritano (rappresentanze sindacali), sottolineano come "la responsabilità (sia) totalmente del sottosegretario Bertolaso che...con atteggiamento saccente ha sottovalutato le missive che da almeno due settimane gli continuavamo a inviare" (fonte www.peacereporter.net).
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Questo terremoto impone prima di tutto un grande cordoglio per le numerose vittime. La commozione è grande.

Ma detto questo si può ben dire che, come sempre, mai come nelle tragedie il potere getta la maschera ed il regime resta nudo. Perché anche se i mainstream fanno il loro sporco lavoro, i morti restano, i feriti restano gli sfollati restano. E resta un governo che, nonostante le previsioni e gli appelli alla vigilanza ha fatto come se niente fosse, preferendo denunciare per "procurato allarme" chi aveva ragione, e imperterrito ha continuato nel suo lavaggio del cervello, come gli (esilaranti) spot governativi che ci dicono che Berlusconi ha risolto il problema della monnezza di Napoli.

Questo è un governo che non aiuta a salvarsi la vita.
Questo è un governo che aiuta a morire. Questo sì. Aiuta a morire come topi sotto le macerie.

Se io esco in barca, nonostante l’avviso di burrasca, e perdo delle vite umane ne sono, giustamente, chiamato a rispondere in tribunale. Ma non vale altrettanto se a lasciar morire molte più persone è il governo. Anzi il governo può denunciare i "disturbatori della quiete mediatica" creata ad arte da un monopolio tv pressoché unico in Occidente dove si "fabbrica" l’opinione pubblica.
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Sempre Berlusconi, nella conferenza stampa tenuta a Coppito, ha sottolineato che "il governo ha i fondi necessari per affrontare questo dramma". Forse intende dire che, dopo avere denunciato la "Cassandra" si provvederà ad intentare una causa contro il terremoto. I fondi, per tale causa, ci sono.

L’Ansa delle 21.35, insieme ad un bilancio delle vittime arrivato a 150 morti, riporta le smaglianti parole del ministro degli interni Maroni e dello stesso Bertolaso, i quali "hanno sottolineato la prontezza con la quale si è messa in moto la macchina dei soccorsi".

Hanno chiuso la stalla dopo che i buoi sono scappati e parlano di prontezza.
Invece di dimettersi, dichiarare la loro inettitudine e chiedere perdono agli abruzzesi, insistono nella loro sfacciata improntitudine.

Nessun rispetto per se stessi.
 
Nessun rispetto per le vittime.

Restano solo macerie. E non solo in Abruzzo.


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