Il terremoto dell’Aquila? Una strage di classe

par l’incarcerato
mercoledì 24 ottobre 2012

Mi viene voglia di rassegnarmi sul fatto che siamo un popolo bisognoso di impugnare i forconi. 

Vorrei rassegnarmi, ma poi scorgo invece gente che non si fa prendere da tutta questa confusione, ci sono molti giovani ricercatori che hanno scritto articoli davvero interessanti e ben argomentati sulla sentenza alquanto imbarazzante della Procura dell'Aquila. 

Mi dispiace però pensare che i veri responsabili non saranno minimamente toccati. E i responsabili ci sono, vivono tra noi e magari si presentano bene e ci sono anche simpatici. 

Quanti imprenditori, tecnici complici che prendono le mazzette, amministratori che a suo tempo avevano fatto patti criminali in nome del profitto ci sono e ci saranno? In questo preciso momento molto probabilmente ci sono cantieri in odor di mafia che utilizzano materiale scadente e presto vi abiteranno ignari cittadini, in questo momento magari staranno costruendo nuovi edifici pubblici ove, per risparmiare, saranno omessi dei parametri vitali per la sicurezza. 

L'Italia non sarà mai pronta per eventuali sismi, questa è la verità.

Lo abbiamo visto in Irpinia, in Friuli, all'Aquila e in Emilia Romagna e purtroppo lo vedremo anche un domani. La natura non c'entra nulla e nemmeno una ipotetica previsione o rassicurazione: la colpa è nell'attuale Sistema. Anzi, oggi che vige la "regola del risparmio" tutto peggiorerà. Siamo un Paese alla deriva, in cui hanno persuaso la gente a credere che esistono "Poteri Buoni" come la Santa Magistratura e (mi auguro di no) sta crescendo quel populismo reazionario che addirittura sta avvicinandosi alla mentalità medioevale e della pseudoscienza. 

Oggi più che mai la nostra società ricerca continuamente la sicurezza



E quanti sciacalli speculano su di essa. 

In occasione del terremoto in Emilia, di fronte all’evidente disagio delle continue scosse, i sindaci chiedevano risposte certe. La Commissione Grandi Rischi disse che di risposte certe non ne aveva (il rinvio a giudizio era già arrivato, primo segnale), e i sindaci si imbufalirono perché a loro toccava gestire una situazione difficile. Volevano risposte certe. 

Risposte certe non ce ne sono, e questo non viene accettato. 

L'unica risposta certa è la morte di tutte quelle persone, la morte dei ragazzi che dormivano alla Casa dello Studente. Il più grande dei crimini: aver costruito con materiale scadente un edificio che serviva per i ragazzi non ricchi di famiglia. Una "strage di classe".


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