Il successo del potere

par Ettore Scamarcia
lunedì 30 marzo 2009

Il congresso del Pdl è il consolidamento della malapolitica, del malaffare che si nasconde dietro la parola "Libertà", oltraggiata nel suo vero significato e valore, che di certo non è quello affibbiato da Berlusconi. Chi è contro è un comunista antiberlusconiano.

Prendete quella fotografia con Berlusconi e con tutti i suoi ministri, presidenti e lacchè. Identificateli uno per uno e guardateli bene negli occhi. Oltre le parole, oltre quella ridicola messinscena, oltre l’immagine di un partito che non è mai nato, ma che è solo una lobby. Quella simpatia, quei lineamenti che si sforzano nel sorridere. Prendeteli, identificateli ed esaminate la loro fedina penale. Quanti di loro sono indagati, condannati, indultati? Bocchino, Matteoli, lo stesso Berlusconi, Formigoni, Gasparri ecc. Quanti ne sono? Ridono sì, ma ridono di noi, ci prendono in giro.

Non v’è sinistra, non v’è destra, v’è dunque solo una lobby. Berlusconi è un industriale, perchè dovrebbe perseguire gli interessi del Paese? Favorisce i grandi gruppi economici, Confindustria, le banche. S’è candidato per sfuggire alle manette; la gente lo ha votato con un sistema elettorale da regime, senza preferenze e ridotti a semplici ludi cartacei; ha il sostegno del 44% degli Italiani, sebbene fino a qualche mese fa dicesse di averne il 70% addirittura.

Informazione. A Emilio Fede brillavano gli occhi e tremava la voce nel raccontare la diretta esclusiva del congresso del Pdl. Studio Aperto si esaltava e il Tg5 aveva colorato lo studio in sintonia col simbolo del partito, oltre ovviamente a servizi indecenti e chiaramente parziali. La Rai non fa eccezione.



Ode al populista per eccellenza! Non Grillo, non Di Pietro, non Santoro. Chi merita l’accezione di populista è Silvio Berlusconi.

Ma se ha il sostegno dei cittadini non si discute, sono le leggi della democrazia che abbiamo accettato. Non approvi le sue idee? Fai parte della minoranza e, poichè ha il pieno appoggio dell’Italia perbene (aggettivo usato per designare coloro che acclamano Berlusconi e la sua coalizione, in antitesi agli eversivi che non si riconoscono in lui) può fare quello che vuole. Ergo, dittatura della maggioranza. Scuola, rifiuti, piano case, infrastrutture, giustizia. Leggi adattate per favorire i privati e presentate dai giornalisti come opere per il benessere del Paese. Chiunque avesse la possibilità di accedere ai testi integrali delle leggi, dei decreti, e non solo ai superficiali riassunti fatti dai giornali e dalle televisioni, ed inoltre conoscesse i retroscena di ogni singola decisione governativa, capirebbe che nulla è dovuto per il Paese.

A queste persone così gioconde ed allegre, che mentre cantavano ad Acerra ’O Sole mio (Apicella docet), a Roma intonavano a squarciagola inni alla gioia, non fategli vedere i dati allarmanti della disoccupazione, dell’economia fittizia che tuttavia ci impoverisce, dell’inquinamento. Prendete invece i dati che quantificano gli incassi delle organizzazioni criminali mafiose, che si aggirano intorno ai 150 miliardi di euro l’anno, ovvero il 6-7% del PIL italiano. Guardateli di nuovo i loro volti sorridenti e fatevi una semplice e logica domanda: come fanno a non essere complici di tutto questo (oltre a quella spontanea: cosa c’è da ridere)


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