Il sito di Marco Alemanno è down: perché non ne parlavate in vita?

par Corrado Lagona
lunedì 5 marzo 2012

Nell’epoca dei pettegolezzi, delle pruderie, delle ipocrisie interessate o disinteressate, ecco che subito la morte di Lucio Dalla, scaturisce una morbosa curiosità verso la vita privata del cantante bolognese

Omosessuale, certo, lo sapevano tutti. A scanso di equivoci – date le critiche per l’articolo precedente – non sono omofobo, tantomeno benpensante, ho rispetto per chi tiene alla sua vita privata e tale vorrebbe lasciarla, sia esso un cantante, un attore o un’operaio.

Sapere che Marco Alemanno (nei TT di ieri su Twitter) fosse il compagno di Lucio Dalla, fino a due giorni fa, era prerogativa degli addetti ai lavori o di chi Dalla lo conosceva nella vita privata. Molti, confondendolo con il sindaco di Roma, non sapevano nemmeno chi fosse.

Oggi, noto sbalordito che il sito di Alemanno è down! Evidentemente la mole di visite da parte di chi ne vorrebbe sapere di più sul fidanzato di Lucio Dalla ha mandato in tilt i server della pagina web dell’attore.

C’è un’enorme quantità di giornali, online e offline, che parla di Lucio Dalla e della sua “amicizia particolare” con l’artista – con i soliti nauseanti perbenismi – come se fosse un lato oscuro su cui bisognerebbe sorvolare per preservare la memoria di un grande cantante.

Colpa della Chiesa? Non so. Di sicuro colpa di chi, a queste linee guida clericali dà credito, colpa dei Casini e da chi come lui fa finta di avere i prosciutti sugli occhi, permettendo di etichettare l’omosessualità come un peccato comune da confessare ad un prete.

Il perché, non si sa. E’ così anacronistico agire con tale superficialità riguardo ad un argomento – che in Italia – non dovrebbe nemmeno fare notizia. La sessualità di Lucio Dalla che cos’è, messa a confronto con la rivoluzione sessuale di Vladimir Luxuria in parlamento?

Storia trita e ritrita, l’omosessuale che fa notizia anche quando è morto, i giornalisti che rivelano post mortem i presunti ‘vizi‘ di un’artista che si è distinto per non essere mai stato una icona gay. Gli stessi giornalisti che hanno difeso – ipocritamente – l’omosessualità di Umberto Bindi solo quando è venuto a mancare. Storie italiane, ma anche storie di persone che vorrebbero farsi i fatti propri.

Alle testate che scrivono su Marco Alemanno, come se fossero pettegolezzi su cui indagare, vorrei dire: perché non ne parlavate quando Dalla era in vita? Perché le domande equivoche non le facevate a tempo debito, o magari all’uscita da un ristorante con il suo compagno?

Lucio Dalla vi avrebbe risposto con la solita ironia. Intanto il sito di Marco Alemanno è ancora offline.


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