Il segreto del debito pubblico

par giovanni zibordi
sabato 19 novembre 2011

Perché lo Stato invece di stampare euro e molti titoli di stato per finanziarsi, non stampa semplicemente dollari (euro) e basta? Risparmierebbe di pagare interessi, di indebitarsi poi e di pagare infine interessi su interessi.

Uno stato sovrano che decida di avere un deficit pubblico annuale ragionevole, tipo 3-4% del PIL, lo dovrebbe finanziare stampando lire, euro o dollari, non emettendo titoli di stato. Che differenza c'è tra stampare titoli di stato come i Bot o i treasury bills in America e stampare lire, euro o dollari ?

Sono entrambi pezzi di carta con un valore nominale stampato sopra, che hanno valore perché lo stato italiano o americano dichiara che è così. Nel caso dei titoli di stato, lo stato si impegna a rimborsarli e gli credi perché sai che lo stato può raccogliere soldi tassando; nel caso degli euro, essi hanno valore di moneta perché sono l'unica cosa che lo stato accetta come pagamento per le tasse.

Entrambi alla fine hanno valore perché dietro c'è il potere dello stato di tassare che glielo conferisce. I Bot, BTP o treasury bills hanno una scadenza, pagano un interesse e poi vengono rimborsati, mentre gli euro e i dollari no. Però, ad esempio, oggi in America i titoli di stato con scadenza inferiore a 1 anno pagato zero o 0.1% di interesse, risultano essere uguali ai dollari secondo questo punto di vista. Quindi al momento l'unica differenza è che quando lo stato stampa Treasury Bills dopo un poco li rimborsa e quando stampa dollari no.

Se ci pensi allora un attimo ti viene da chiederti: ma perché lo stato invece di stampare pochi dollari (euro) e molti titoli di stato per finanziarsi non stampa semplicemente dollari (euro) e basta ? Risparmierebbe di pagare interessi e poi indebitarsi e pagare interessi su interessi, no? In genere ti fanno l'obiezione che così crei inflazione e ti citano l'esempio famoso dell'iperinflazione della Germania di Weimar del 1923 o dello Zimbabwe ora (e tanti altri).

Ma l'inflazione la crea un eccesso di domanda rispetto all'offerta, un eccesso di moneta o di spesa di qualche genere per cui si è disposti a pagare di più per lo stesso bene. Se lo stato spende 1.100 miliardi e ne incassa 1.000, ha un deficit e questo deficit lo colma stampando titoli di stato o stampando dollari, il risultato è uguale come spesa. Alla fine spende sempre 1.100 miliardi, solo che stampando dollari non si indebita e stampando titoli di stato paga interessi, si indebita e paga poi interessi sugli interessi.

Quindi logicamente uno stato sovrano che decida di avere un deficit pubblico annuale ragionevole, tipo 3-4% del PIL, lo dovrebbe finanziare stampando lire, euro o dollari, non emettendo titoli di stato. Se uno stato spende in modo assurdo creando deficit pari al 10 o 15% del PIL crea inflazione, ma il modo in cui li finanzia che differenza fa? Se lo stato crea deficit per finanziare sprechi, triple pensioni, sussidi, sovvenzioni ad amici e ruberie questo crea inflazione. Se crea deficit per creare infrastrutture che aumentano la produttività generale del paese no. Il fatto che si indebiti o stampi moneta non fa differenza.

I titoli di stato li deve rimborsare per cui li ritira dalla circolazione e i dollari no, ma se ne emette sempre di più il risultato è uguale (anzi no, perché si ritrova come lo stato italiano ora, ovvero con un debito cumulato che per due terzi è composto da interessi composti e paga 50 miliardi l'anno di interessi).

Se poi pensi che lo stato si indebita nei confronti di privati esteri, istituzioni e famiglie estere e in questo modo finisce per pagare montagne di interessi su interessi all'estero ti rendi conto che c'è qualcosa di totalmente sbagliato nel sistema. E se pensi che questo ragionamento appena esposto non viene nemmeno preso in considerazione e discusso in quattro anni di corsi di economia e in centinaia di articoli di giornale sul deficit, debito, default e inflazione e simili allora viene da pensare che ci sia sotto qualcosa.


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