Il rumore della pioggia
par Flaminia P.Mancinelli
martedì 31 ottobre 2017
Il giallo di Gigi Paolo è ambientato a Firenze. Protagonista e io narrante della vicenda un giornalista che si occupa di cronaca giudiziaria per un quotidiano locale.
Nelle mie letture libertarie e disordinate, in questi giorni dell'autunno 2017, sono incappata in un "giallo" edito proprio un anno fa dalla Giunti. Si tratta di "Il rumore della pioggia" di Gigi Paoli. Circa 240 pagine che raccontano dell'omicidio del commesso di un negozio di antiquariato. L'ambientazione ci porta in una delle più belle e suggestive città italiane: Firenze.
Protagonista e io narrante della vicenda un giornalista che si occupa di cronaca giudiziaria per un quotidiano locale.
Niente Serial killer o ritmi congestionati alla Daniel Brown, ma una trama intricata, che prende per mano il lettore e, attraverso una serie di ipotesi, lo porta fino alla soluzione finale, inevitabile e tragica. I moventi si moltiplicano, da un possibile coinvolgimento della Massoneria alle conseguenze di certe tendenze omosessuali manifestate, in vita, dalla vittima. E su tutto la pioggia che chiude ogni sguardo, anche quelli sui monumenti e le vie che migliaia di turisti
Un romanzo scritto da un italiano per lettori italiani, con un buon colpo di scena finale, dotato di sufficiente plausibilità. La scrittura è corretta, ma conserva l'impronta del mestiere che per anni anche Gigi Paoli ha fatto, più giornalistica che non letteraria. Perché se un difetto, a questo buon romanzo, proprio lo si vuole trovare... Lo si potrebbe identificare in una certa scarsa empatia, in alcune descrizioni un po' troppo algide, più adatta appunto a un articolo di cronaca che non a un libro di fiction.
Ma alla fine un discreto prodotto con il quale trascorrere un pomeriggio magari uggioso, con l'unica, inevitabile, compagnia del... Rumore della pioggia.