Il re è nudo. La politica dietro lo schermo

par antonio brindisi
mercoledì 6 maggio 2009

Eugenio Scalfari ha definito l’attuale sistema politico italiano una democrazia della dittatura. Concita De Gregorio, direttrice dell’Unità, ha reso noto che da anni si organizzano festini con aspiranti vallette e veline con il nostro premier e i politici attualmente al potere; ad ognuna delle aspiranti starlets si regalerebbe sempre lo stesso ciondolo: una farfallina con dei diamantini, così come il premier regala cravatte di Marinella o altri gadget per tutti uguali, stile aziendale, in altre occasioni mondane e goderecce. Il reclutamento delle giovani avviene con i books che le aspiranti presentano alle agenzie televisive. Il padre di un’aspirante velina non inserita nelle liste per le Europee si voleva suicidare davanti la residenza romana di Silvio Berlusconi. Anche l’Avvenire, il quotidiano dei vescovi, ha pateticamente chiesto "più sobrietà". La moglie dell’attuale Premier italiano, Veronica Lario, ora vuole il divorzio "perché il consorte va con le minorenni e questo non si addice al marito e al politico". Nonostante queste belle notizie il Primo Ministro italiano è sempre in testa ai sondaggi, circa il 40 per cento degli italiani lo voterebbe ancora. L’esternazione da Bruno Vespa senza contradditorio dell’altra sera ci ha offerto un altro spaccato dell’occupazione della nostra democrazia, della nostra informazione e della pubblica Rai.

In Italia c’è chiaramente qualcosa che non va. Il re è nudo ma la maggior parte degli italiani sembra non accorgersene. Lo squallore dei nostri rappresentanti politici e la loro mediocrità ci rende un Paese dell’apparenza, della peggiore apparenza. Ci rende ridicoli agli occhi di tutto il mondo meno che ai nostri. Nessuna notizia, anche la più infame, riesce a scalfire il successo di una classe politica che si sta mangiando l’Italia.

L’informazione e l’opinione pubblica rimangono silenziosi, nonostante tutto quello che vedono e sentono. I grandi quotidiani e le tv, pubblica e privata ormai in mano al premier e ai suoi fidi, offrono spazio al suo divorzio senza entrare nel merito della querelle, ma facendone un agone politico. Nessuno dice che il re è nudo, che è un cialtrone, che è un satrapo che va con le minorenni, "un malato da proteggere dalla sua ossessione per la giovinezza", ha chiarito la consorte Veronica.

Solo la sua attuale moglie, infatti, ha avuto il coraggio di dirlo e, subito, come nelle peggiore e abbiette vendette, sono apparsi sui giornali berlusconiani le sue vecchie foto a seno nudo. Nemmeno nelle peggiori dittature sudamericane, asiatiche ed africane il potente di turno può permettersi tali nefandezze senza essere cacciato a calci nel sedere.


Da noi no. La nostra economia, la nostra politica, la nostra giustizia, le nostre istituzioni, la nostra informazione, quasi tutto è occupato da uno stesso gruppo di potere che ci sta divorando e che non permette un ricambio della vecchia classe dirigente in una nuova. Ma non nuova nel senso berlusconiano, che è fintamente nuova e caratterizzata da forte negatività, ma nel senso obamamiano, dove una moglie cammina insieme al marito sperando in un mondo migliore.

Se il 40% degli italiani è come Berlusconi o crede di trarne un beneficio votandolo, oggi c’è bisogno che il restante 60% venga allo scoperto e non permetta che questa feccia che pretende rappresentarci resti al potere.

La statura morale di quest’uomo e dei suoi yes men è sotto gli occhi di tutti. Loro vorrebbero spacciarla per normalità, narcotizzando masse estasiate con il successo rapido e l’apparizione televisiva stile "grande fratello". Non possiamo permettere che la parte peggiore del Paese, assogettando la parte meno preparata, ci impedisca di realizzare i nostri sogni e la possibilità di dare un futuro di speranza ai nostri figli.

La democrazia italiana è occupata da una nuova forma di dittatura, probabilmente peggiore di quella di mussoliniana memoria, perché di infimo livello e senza nessuna remora morale. Fermiamola finchè siamo in tempo.


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