Il problema dei grillini? E’ Grillo stesso

par Voltaire
mercoledì 18 aprile 2012

Secondo alcuni sondaggi il movimento di Grillo alle prossime elezioni amministrative di primavera potrebbe raggiungere percentuali molto elevate. La cosa impensierisce considerevolmente tutto l’arco dei partiti “istituzionali” che già indeboliti dagli scandali sui fondi dei rimborsi elettorali temono una nuova emorragia di voti, tutta a loro danno. Nonostante la situazione politica sia molto complessa, e le attuali formazioni politiche sembrano inadeguate a dare una risposta credibile alla crisi in atto, la deriva populista di Grillo non appare però un’alternativa possibile. Le invettive del comico di Genova, e l’azione politica che ne deriva possono rappresentare un elemento di disturbo, che impensierisce il “palazzo” ma non hanno ancora la solidità di una proposta che possa guidare il paese. Le parole colme di rabbia ed indignazione dei grillini, pur essendo indispensabili per far emergere la corruzione, il malfunzionamento, e l’inefficienza della politica non vanno oltre quello che può rappresentare la vox populi generale - rimangono parole gridate in piazza - colgono gli animi più frustrati della società italiana ma non riescono ad organizzarsi in un pensiero organico che sappia leggere e decodificare la complessa situazione nazionale ed internazionale.

Potreste immaginarvi veramente Beppe Grillo alla guida dell’Italia, o ispiratore di una potenziale classe dirigente al potere? No. Oggettivamente no. I comici possono far ridere, possono far riflettere, possono mettere in crisi un sistema facendone emergere le contraddizioni che lo sorreggono, ma non possono governare. Non possono amministrare né un paese da 4000 anime né a maggior ragione una nazione di 60 milioni di abitanti.

I cosiddetti grillini in teoria potrebbero invece farlo, potrebbero aspirare a contare qualcosa, solo se, una volta prese le mosse dai “vaffa” di Grillo riuscissero ad andare oltre i suoi modi, oltre il suo pensiero oltre i suoi vizi ed oltre i suoi limiti. Se il Movimento 5 Stelle riuscisse a darsi una struttura, una visione politica, un’organizzazione sul territorio ed un minimo di democrazia interna, allora potrebbe diventare qualcosa di dirompente, qualcosa che possa incidere pesantemente, che scardini le attuali formazioni politiche ormai delegittimate ed in crisi di consensi.

In definitiva, se l’antipolitica vuole diventare proposta politica deve andare oltre se stessa, i grillini devono prendersi le proprie responsabilità e superare il loro maestro Beppe Grillo.


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