Il prezzo della benzina non scende come quello del petrolio. Ecco perché

par Francesco Facchini
martedì 20 gennaio 2009

Mi prendo io la briga, anche se avrò presto aiuti, di iniziare in questo nuovo anno “di resistenza” una rubrica che si chiama “Mille euro al mese”. Lo faccio con un discorso che non riuscivo a capire già al termine dello scorso anno, vale a dire il motivo per cui, pur essendosi ridotto il prezzo del petrolio di oltre il 66 per cento, il prezzo della benzina al consumo sia sceso soltanto per una percentuale attorno al 30. Ho scoperto l’arcano grazie a un articolo del giornale il “Tirreno” degli ultimi giorni del 2008.

La domanda era: se il petrolio è andato dai 147 dollari al barile di luglio ai 36 di fine dicembre, perché non fa altrettanto la benzina? La prima motivazione di questo squilibrio (la benzina è andata “soltanto” da 1,5 euro al litro a 1, grossomodo il 33% in meno) è data dai petrolieri stessi: la benzina che si consuma ora, riferisce il Tirreno, sarebbe quella prodotta con il petrolio acquistato la scorsa estate. In effetti i conti non sono facili visto che bisogna considerare anche il modificato rapporto di cambio tra euro e dollaro, dato che il petrolio si compra in dollari.


LE ACCISE
Il problema di questo prezzo così restio a scendere, di questa materia prima che fa muovere il mondo, tuttavia si chiama tasse. Le accise, infatti, massacrano il prezzo della benzina riducendo di molto la contrazione dell’esborso per litro. Sono titoli di oggi quelli che riguardano i conti in rosso dello stato. Sapete come tengono in piedi i nostri politici la macchina da stipendi dello stato italiano? Con manovre e gabelle come queste.

La benzina non si riduce di molto perché ci sono accise che la “gonfiano”, queste: 14 lire nel 1956 per la crisi di Suez, 10 lire nel 1963 per il Vajont, 10 lire nel 1968 per il terremoto del Belice, 10 lire nel 1966 per l’alluvione di Firenze, 99 lire nel 1976 per il terremoto del Friuli, 75 lire nel 1980 per il terremoto in Irpinia, 205 lire nel 1983 per finanziare la missione in Libano, 22 lire nel 1996 per la missione in Bosnia. Il “problema - scrive il Tirreno - è che le accise, anche passate le emergenze, non vengono revocate e il valore si aggiunge al prezzo netto della benzina.

Se il litro di Senza piombo, ora, costasse 0,70 euro, l’economia non verserebbe in quella terrificante recessione nella quale è e sarà per tutto l’anno. Ora però voglio risposte su cosa di possa fare per cambiare. Manderò questo articolo a istituzioni ed esperti, vedremo cosa mi dicono. 


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