Il presidente del Nepal è il più povero del mondo

par Carla Mereu
martedì 8 aprile 2014

 
Se ormai la credibilità della classe politica italiana è in gioco a causa della poca serietà mostrata negli anni dai rappresentanti vari, del menefreghismo nei confronti dei propri elettori e degli innumerevoli sprechi di soldi pubblici, sappiate che non è ovunque cosi. Esistono ancora dei veri politici, che prima di pensare a loro stessi e ai loro interessi pensano al loro Paese e agli interessi comuni. 
 
È il caso del nuovo Primo Ministro nepalese, Sushil Koirala, eletto l'11 febbraio scorso, che ha sottratto il primato di "politico più povero del mondo" al presidente uruguayano José Mujica, anche se in realtà ricoprono due ruoli differenti e anche se è inutile fare una graduatoria di merito; si tratta di un podio condiviso e sarebbe utile se lo fosse con tanti altri rappresentanti politici del mondo. 
 
Il presidente dell'Uruguay si era già distinto per aver rifiutato la residenza che normalmente viene riservata di diritto a chi riveste quella carica, rimanendo a vivere con sua moglie nel loro appezzamento di terra vicino a Montevideo. Inoltre il 90% del suo salario era stato destinato ad assocciazioni di poveri o piccole imprese. Insomma in tasca gli restavano poco più di 600 euro al mese
 
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Il Washington Post racconta invece del nuovo Primo Ministro del Nepal che, sull'esempio di Mujica, vive una vita semplice e frugale. Viene sì da una famiglia ricca, ma ha rifiutato l'eredità paterna; possiede solo tre telefoni di cui uno neppure funzionante. Non ha un conto in banca, o meglio lo ha aperto solo dopo l'elezione, non possiede terreni, né una casa, ma vive in affitto a Kathmandu. La BBC ha inoltre riportato che il primo ministro ha restituito alle casse dello Stato 480 euro, soldi che avrebbe dovuto usare nel suo viaggio in Birmania, che come lui stesso ha riferito, sono avanzati e quindi perché sprecarli o tenerseli in tasca? Non sono trapelate ancora cifre ufficiali rispetto al suo stipendio mensile, ma stando all'ultimo dato del 2013, l'allora Primo Ministro guadagnava 56,200 rupie nepalesi ossia 425 euro al mese.
 
Per quanto concerne il Nepal il suo caso non è isolato, infatti il precedente rappresentante dello stesso partito di governo (Koirala) quando lasciò il suo posto, nel 1991, portò via con sé solo una scatola di metallo, un vaso e un ombrello
 
Sarebbe possibile una cosa del genere in Italia? Manco a parlarne. Come accennato, forse noi nella classifica di cui sopra, occupiamo le ultime posizioni. Bastano pochi esempi, basta aprire gli occhi e guardare: si va dalle auto blu, agli stipendi (stipendi?) che prendono insieme a tutti gli oneri aggiunti, ai privilegi, alle scorciatoie che si sono arrogati mentre i loro cittadini sprofondano. 
 
Solo per capirci: José Mujica prende 600 euro al mese, la stessa cifra che il nostro Giorgio Napolitano prende al giorno, come stipendio base (circa 670 euro); il nostro Presidente infatti può anche usufrire di dotazioni per spese di rappresentanza e viaggi per la modica cifra di 1 milione e 700mila euro. Inutile aggiungere altri dati, era solo per fare un parallelismo.
 
Diceva Jean Jacques Rousseau: "Proponiamoci grandi esempi da imitare, piuttosto che vani sistemi da seguire". 

 


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