Il premier minaccia di cadere e con lui l’industria del porno

par Riciard
lunedì 22 giugno 2009

Rocco Siffredi: l’industria del settore "dovrà fare qualcosa al più presto, non so bene cosa, ma se non si pone rimedio al più presto si muore"

Perchè comprare un film, un video dal contenuto pornografico quando su internet circola molto materiale gratuito?

Questa sembrerebbe essere la domanda alla base della crisi del mondo pornografico; stando alle ricerche riportate da Ansa:
In Italia, secondo i dati Nielsen Online gli utenti sono 6 milioni 250 mila con un’ora e 27 di visione. 71% maschi, 29% donne: l’età più interessata è tra i 35-49 anni (rappresentano il 35,5%) ma anche dai 25 ai 34 anni. Utenti decisamente (il 78%) acculturati (il 50% ha almeno il diploma di scuola superiore) e in maggioranza studenti e impiegati

Sempre in Italia, stando a 28 giornali esteri, alcune registrazioni audio, altre interrogazioni da parte della guardia di finanza e una bella carrellata di foto, c’è chi questa crisi la causa con un’altra domanda:
Perchè comprare materiale pornografico quando posso comprare le donne dei "giornalini"?


Il pensiero che più mi attanaglia in queste ore è che tutto questo casino (mai parola fu più adatta) è emblematico di questo paese.

Barack Obama ha compiuto il suo cammino fino alla presidenza grazie a internet, a un piano lungimirante di marcia dentro e fuori la rete.

In Iran l’azione rivoluzionaria viene spiegata e seguita tramite Twitter.

In Italia pochissima gente usa internet e ancora meno lo usa per informarsi.
Lo usa, appunto, per vedere o scaricare materiale pornografico. Questo rende possibile, grazie, non dimentichiamolo, alla potenza di sei televisioni, che Berlusconi rimanga a galla nonostante tutti gli scandali. Dico tutti, dalle accuse di corruzione agli scandali sexy.

Ma c’è un altro pensiero, una analogia, se volete.
Strano che il cavaliere sia arrivato al tramonto nello stesso momento del porno, non credete?


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