Il piduista della Sanità
par l’incarcerato
giovedì 10 giugno 2010
Dedicato a tutti i condannati a morte dallo Stato Italiano che ancora cercano Giustizia
Non riesco ad immaginare il perché la famiglia Poggiolini lo abbia chiamato Duilio, nome che deriva dal latino duilius, etimologicamente incerto, connesso probabilmente con una forma arcaica duellum per belleum, guerra, con il significato di "guerriero, valoroso in guerra". Ma come vedremo è tutt’altro che valoroso, è un altro piduista (tessera n° 961) definito da molti “il mostro della sanità".
Duilio Poggiolini è stato direttore generale del Ministro della Sanità nel periodo che scoppiò l’operazione Mani Pulite, fu incriminato per aver autorizzato l’aumento forzato, senza senso dei prezzi dei farmaci, insomma riceveva numerose tangenti per fare questa operazione. Fu incriminato quando i carabinieri trovarono nella sua abitazione numerose banconote nascoste sotto il materasso e nelle fodere dei divani, inoltre trovarono numerosi lingotti d’oro conservati sui pensili della cucina.
Era diventato straricco e una specie di alchimista, riusciva a trasformare lo sciroppo in oro, ma nonostante la sua ricchezza viveva da poveraccio, da pezzente, era una malattia la sua. Psichiatri a convegno si sono scervellati sulla patologia di questo Paperone capace di godere solo per quello che Keynes chiamava «un fatto morboso e ripugnante»: l’amore per il denaro come possesso.
I giudici non sono stati lì ad indagare le vertiginose sottigliezze della psiche e l’hanno condannato a sette anni e mezzo, preferendo liquidare la sua come una "personalità criminale". Ovviamente scontò la sua pena poco tempo in carcere, poi è passato agli arresti domiciliari.
Pochi sanno che Poggiolini, tra le tante malefatte, fece approvare un farmaco chiamato Cronassial, un ganglioside estratto dal cervello bovino. Nel 1983 l’Ufficio di sanità tedesco nega l’accesso al farmaco perché non risponde ad alcuni requisiti farmacologici e c’è il rischio che provochi effetti dannosi, tanto che, un anno dopo, un medico tedesco provò la sua estrema dannosità perché provocava una malattia neurologica molto grave.
Ma il nostro caro Duilio non si era limitato solamente a quello, il fatto più grave lo devo ancora raccontare.
Ma il nostro caro Duilio non si era limitato solamente a quello, il fatto più grave lo devo ancora raccontare.
Tutto parte da un esposto partito dal giudice Carlo Palermo (famoso per aver scoperto un legame tra la P2 e i traffici di armi) effettuata nel 1994 contro il "sistema di raccolta del sangue donato dalle associazioni e destinato ai gruppi industriali per la produzione di farmaci emoderivati". Palermo accusa le società di intermediazione nel settore del plasma, tra i centri trasfusionali e le industrie, sono scatole vuote che nascondono operazioni in nero e pagamento di tangenti. Grazie a questo esposto, i magistrati Francantonio Granero e Bruno Giardina scoprirono il contagio dei virus dell’ Aids e delle epatiti B e C da parte di migliaia di pazienti emofilici.
Una pagina orribile della storia italiana della sanità, tutto con la complicità dell’allora direttore generale del Ministero della Sanità "Duilio" Poggiolini.
Non furono effettuati i controlli delle sacche di sangue che venivano anche da paesi stranieri e infettarono numerose persone di Aids, quelle persone che grazie alle trasfusioni di sangue potevano vivere con dignità.
Persone condannate a morte che chiedono ancora oggi una giustizia che non c’è mai stata.
Il fatto vergognoso di questa vicenda è che la Giustizia italiana ha dichiarato la colpevolezza esplicita del Ministero della Sanità nella faccenda, ma le persone che “incarnavano” il ministero non sono state mai condannate.
Al caro Poggiolini erano rimasti in sospeso due anni di carcere, ma grazie all’indulto non li sconterà più. Sicuramente sarà contento Duilio, il quale aveva detto che se la passava male in carcere. E noi lo sappiamo che il carcere è un inferno per la maggioranza dei detenuti, ma con un occhio di riguardo alle persone "importanti".
Al caro Poggiolini erano rimasti in sospeso due anni di carcere, ma grazie all’indulto non li sconterà più. Sicuramente sarà contento Duilio, il quale aveva detto che se la passava male in carcere. E noi lo sappiamo che il carcere è un inferno per la maggioranza dei detenuti, ma con un occhio di riguardo alle persone "importanti".
Tornato in libertà era rimasto solo, la moglie, all’epoca complice, lo ha lasciato. Ha perso anche gli amici, la madre con cui viveva è morta. Lo ha scaricato anche monsignor Angelini, il suo omologo al Vaticano, di cui Donat Cattin diceva che era il vero Ministro della Sanità.
Potrebbe fare un po’ pena vederlo ridotto così? Ditelo ai malati di Aids per colpa sua! Penso che la sua coscienza lo divorerà per tutta la sua esistenza. Anzi, lo spero.