Il nemico Pannella

par Fabio Della Pergola
giovedì 20 ottobre 2011

La disinformazione è sempre stata un’arma – e nemmeno secondaria – dei grandi scontri. Di solito riguarda una minoranza, che può essere un gruppo etnico, politico o sociale. Oppure un certo credo religioso o ancora un individuo che difende una "sua" idea, una sua interpretazione della vita o una sua ricerca controcorrente e innovativa. E così via, fate voi.

Si individua così l’elemento non conforme, non fuso armonicamente alla realtà circostante di maggioranza, al credere o al sapere comune e condiviso. E lo si fa diventare “Il diverso” evidenziandone non gli aspetti originali e creativi che quella diversità porta o potrebbe portare con sé, ma la presenza dissonante, il disturbo, lo stridente contrasto che quella differenza procura alla tranquillità dell’essere con-senziente della Maggioranza.

Quando il diverso è stato ben delineato nel suo essere “a parte” nel contesto generale, scatta l’apartheid, cioè l’isolamento e, prima o poi, comincia l’opera di denigrazione. Quell’essere elemento non amalgamato – che potrebbe costituire fonte di stimoli, di ricerche, di dibattito: un arricchimento collettivo, insomma – si trasforma (ma sarebbe più corretto dire “viene trasformato”) in elemento di pericolo, ansiogeno, portatore di sciagure politiche, sociali, culturali. E dai pericoli o dalle sciagure ci si difende, si sa.

L’essere minoritario, diventato “diverso”, trasformato in un pericolo, viene additato come l’untore. Colui che porta alla disgregazione, all’infezione, alla morte. E’ toccata ai diversi per antonomasia, gli ebrei; alle streghe, a quelli di colore, ai gay, agli zingari, ai comunisti eccetera.

Per ogni categoria è stata elaborata un’accusa particolare e particolarmente agghiacciante: i comunisti mangiavano i bambini, i negri violentavano le donne bianche, le streghe fornicavano con il diavolo, gli zingari rubavano i neonati, gli ebrei sacrificavano i fanciulli per impastarne il sangue con il pane, gli omosessuali facevano traballare i cardini della famiglia fondata sulla procreazione.

Sono state scritte decine e decine di libri accurati e approfonditi su questo tema, inutile insistere. In altri casi quest’idea che le colonne portanti della “propria parte” fossero a pericolo di crollo e, con esso crollo, che le proprie speranze venissero perdute ha segnato la vita politica. Non sempre a torto, si intende.

Il governo attuale è spesso messo in serio e reale pericolo di caduta rovinosa per via di dissensi che hanno portato a defezioni: Casini e Fini sono i casi evidenti, ma se si pensa che la maggioranza aveva all’inizio un centinaio di deputati in più rispetto all’insieme delle opposizioni e che oggi si è salvata per un solo voto (favorevole alla fiducia), si capisce bene di che portata è la disaffezione.

Cose simili sono accadute anche alla parte avversa, naturalmente. I governi di centrosinistra sono caduti per uno, due, cinque voti contrari. Le defezioni, più odiose e insopportabili, sono quelle recenti e riguardano due deputati del PD e due dell’IDV che sono passati a sostenere il PDL (e che quindi sono stati realmente determinanti per la vita del governo).

In questi casi si tratta di voltagabbana veri, cioè di individui che passano dall’essere consoni ad un gruppo per diventare sodali al gruppo opposto. Un caso a parte riguarda i radicali per i quali, invece, sembra più adatta la definizione di “diverso” di cui sopra, perché non hanno mai abdicato alla loro specificità, l’hanno sempre difesa da ogni pretesa di omologazione, l’hanno continuamente rivendicata; al più hanno contrattato con altri una loro co-partecipazione ad un certo progetto, su basi paritetiche che pretendevano rispetto e dignità.

Il loro punto di vista non si conosce, chi mai va a leggersi la loro stampa o i prolissi verbali dei convegni radicali? Si suppone, a pié pari, che debbano essere conformi all’ideologia del gruppo, di chi radicale non è. Che ne abbiano lo stesso e identico punto di vista. E si impone loro una solidarietà di squadra a comportamenti decisi altrove e senza consultarli. Devono cioè essere soldatini ubbidienti ai comandi degli stati maggiori che decidono, altrove, tattiche e strategie.

Poi succede che i supposti soldatini non ubbidiscano e si scopre, con orrore, la “diversità” di gente che si credeva (ottusamente) omogeneizzata; allora il diverso diventa corpo estraneo e parte la disinformazione: hanno tradito! Non è vero, come non è vero che gli zingari rapiscono i bambini (dimostratelo se potete), ma che importanza può avere?

La verità non è la realtà, ma ciò che si fa credere, ripetendo in continuazione, in ogni dove e in ogni occasione una falsità. Che diventa, essa, la Verità. E il diverso diventa nemico da abbattere, traditore a cui sputare in faccia urlando il proprio disprezzo. Anche se è solo e ha ottant’anni e, da solo, sta lì ad urlare che non è vero, che è tutto falso, che è una menzogna, che si tratta di disinformazione, in mezzo a una folla inferocita e frustrata.

Franceschini, Bersani, Giachetti ed altri hanno ammesso che il comportamento dei radicali in aula, in occasione del voto di fiducia, non è stato determinante per il quorum né per l’esito del voto essendosi schierati per il no alla fiducia.

Ma, si insinua, loro non potevano saperlo; Giachetti (PD) lo sapeva e lo ha anche scritto, "era chiaro che la partita era chiusa". Poi (dopo che la partita era chiusa) "sono entrati in aula i radicali"; ma loro, i radicali, non potevano sapere, si insinua, che la partita fosse chiusa. La menzogna. E il diverso diventa traditore. E si cita la Bonino, glissando sul fatto che, anche lei, abbia parlato dei radicali come "capro espiatorio per un'opposizione che ha fallito l'ennesima imboscata"

Quindi, nonostante la verità sia un'altra, il rapporto del PD con i radicali si dichiara finito. La verità non corrisponde alla realtà, ma chissenefrega.

La caccia all’untore è partita dai parabolani del PD e volete che un cattolico - che creda nell’incarnazione di Dio in un uomo, morto e poi pure risorto e che ogni neonato nasca macchiato dalla colpa di un primo essere umano mai esistito - abbia da perdersi dietro a quisquilie come la “realtà dei fatti” ?


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