Il naufragio di un Paese

par Cesarezac
lunedì 16 gennaio 2012

Con la Costa Concordia è naufragato quel poco di reputazione del nostro Paese che ancora ci rimaneva. E’ vergognoso che una nave di quelle dimensioni, oltre 114 mila tonnellate, lunga 292 metri, una nave tutt’altro che obsoleta, varata appena nel 2006, con un carico di quasi cinquemila vite umane, in condizioni di tranquilla navigazione, si sia incagliata e sia affondata.

Anche se non eravamo a bordo e dobbiamo attendere l’esito delle indagini che saranno effettuate, è abbastanza chiaro che le cause del gravissimo incidente non possono che trovare conferma nell’errore umano, anzi, in una serie di errori, e/o omissioni, imputabili in primis al comandante, ma anche a tutto lo staff in capo al quale incombeva la condotta della nave.

Questa non è che l’ennesima conferma del gravissimo stato di incultura, irresponsabilità, mancanza di professionalità diffusissime a tutti i livelli e in tutti gli strati della popolazione. Altro che fuga dei cervelli. Dove sono i cervelli? Siamo un paese di asini! Altro che politici! Molti politici, anche se tra essi vi sono persone degne, sono senz’altro ignoranti e cialtroni ma la massa della popolazione è forse anche peggiore.

Tutti i dati statistici lo confermano. Ora stiamo scontando il portato di quella stagione di follia collettiva che fu il sessantotto. Esami di gruppo, meritocrazia considerata un disvalore, rispetto per le gerarchie sbeffeggiato, indisciplina, irresponsabilità. Detto questo, dobbiamo fare alcune considerazioni sulla sicurezza delle attuali navi da crociera.

Sono veri e propri grattacieli naviganti che si ergono per decine di metri sul livello del mare, quindi offrono enormi superfici ai venti, che in mare soffiano senza ostacoli. A differenza degli edifici terrestri, le loro fondamenta non sono basate nel terreno ma nell’elemento liquido, l’acqua. La parte immersa di questi colossi galleggianti cioè la chiglia, non è così profonda come i progettisti vorrebbero, per non precluderne l’ingresso nella maggior parte dei porti.

In occasione dello tsunami di Fukushima, sono state registrate onde alte fino a 38 metri. Negli oceani si sono registrati venti con velocità di diverse centinaia di chilometri l’ ora. In tali frangenti, il ribaltamento di uno di questi colossi avverrebbe senza scampo e nello spazio di pochissimi minuti. Siamo possessori di patente nautica e abbiamo una certa esperienza nella conduzione di imbarcazioni da crociera a vela quindi, non ci sono ignote le problematiche legate alla fisica del mare e alle regole della navigazione.

Il momento in cui il comandante deve esercitare la massima attenzione è proprio nella navigazione in prossimità della costa. L’accostamento con il nome della compagnia armatrice, Costa, avrebbe dovuto assumere il significato di monito ma così non è stato.


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