Il mondo che vorrei ...

par Angelo Lo Verme
mercoledì 4 aprile 2012

Voglio un mondo... migliore per tutti!

Voglio un mondo dove la bellezza sia messa al primo posto, dove i Tg e le testate giornalistiche non diano le notizie culturali in coda a tutto, dove la gente non sia attratta dai plastici di Bruno Vespa relativi ai luoghi in cui si è consumata l’ennesima tragedia, dove le persone non siano sedotte dai macabri e perversi turismi per visitare le ville degli orrori, ma si spostino per visitare le bellezze naturali, artistiche e architettoniche, e per frequentare i convegni e i dibattiti culturali.

Voglio un mondo dove non siano i corrotti, gli inquisiti e i condannati a governare e a camminare sfacciatamente a testa alta, ma semmai chi si adopera per cambiare siffatto perverso sistema.

Voglio un mondo dove il ripudio della guerra non sia solo un proposito di circostanza da ostentare, bensì un reale e profondo sentimento di rifiuto di ogni forma di violenza, che può scaturire soltanto da un idoneo percorso spirituale e d’amore. Spesso invece è solo un fastidioso obbligo costituzionale che i governi violano e superano con ipocriti e subdoli pretesti.

Voglio un mondo dove l’amore, e non l’odio, sia l’energia che ispira le azioni dell’uomo verso un radioso futuro di pace e prosperità universali.

Voglio un mondo dove gli uomini non delinquano per il potere deterrente delle leggi (quando funziona fra l’altro!), bensì perché sono rimasti autentici e in sintonia con la natura (i candidi), o perché hanno ripulito ed estinto il proprio inconscio attraverso un percorso spirituale che dalla scimmia che furono, li eleva all’uomo divino in cui potenzialmente dovrebbero trasformarsi.

Voglio un mondo in cui la politica non si riduca più a una mera funzione economica e finanziaria, ma si rimetta al servizio della collettività; che non sia quindi più serva, come la gran parte è, di squallidi ma enormi ed egoistici interessi che considerano le persone numeri, calpestandone diritti e dignità e compromettendone il futuro.

Voglio un mondo dove i media svolgano realmente un servizio pubblico e quindi informino le persone e non li disinformino al servizio di editori poco illuminati che rappresentano le lobby e quindi smaccatamente certa politica che garantisce gli interessi di quest’ultime, spingendosi al punto di stravolgere la verità dei fatti.

Voglio un mondo dove le persone siano indotte a comprare libri e altri prodotti culturali e non continuamente cellulari e comunque beni di consumo voluttuari per soddisfare perversi meccanismi e brutali esigenze di produzione industriale.

Voglio un mondo dove gli intellettuali rimangano con la schiena dritta e si rimettano al servizio del progresso umano e sociale piuttosto che a quello di pochi potentati a vari livelli. Il rischio già evidente è un’immane involuzione umana, culturale e sociale.


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