Il meglio di Renzi e perché non lo voto

par paolo
venerdì 22 maggio 2015

Parafrasando Ennio Flaiano mi viene da dire che "la situazione politica italiana è grave ma non è seria"

Sta emergendo il peggio di questo Paese con una forza così irresistibile che niente e nessuno sembra assolutamente in grado di contrastarla. La sensazione è quella di precipitare in un pozzo senza fondo, senza lo straccio di un appiglio che consenta di salvarci. E qui mi becco l'ennesima accusa di essere un "cantore di sventura " .

Prendiamo per esempio il nostro premier (ormai l'anglicismo è canonico) Matteo Renzi. Era partito con il concetto della "rottamazione" , ovvero l'eutanasia della vecchia classe politica e dirigente di questo Paese, e finora l'unico soggetto che è riuscito effettivamente a "rottamare" è la sinistra interna del PD. Nel contempo ha resuscitato la vecchia balena bianca, ossia la Democrazia Cristiana di antica memoria, defunta a causa di comportamenti non proprio edificanti, e infine si è circondato di un manipolo di ascari che pendono letteralmente dalle sue labbra, quasi tutti scontatamente giovani toscani, per lo più donne tanto per andare sul sicuro.

La sua azione finora, al netto dei proclami e degli effetti speciali , ha conseguito i seguenti "risultati":

- Abolizione delle province. Giudicate enti mangiasoldi e sparato (Ministro Delrio) cifre di risparmio dell'ordine di 2 miliardi di euro, alcune si trasformeranno in Città Metropolitane con 25.000 nuovi consiglieri e 5.000 assessori in più (articolo del Fatto Quotidiano). L'unico risultato è la sopressione del voto politico elettivo, lasciando però aperti più ampi spazi discrezionali per il maneggio delle poltrone. Il risparmio effettivo, ammesso e non concesso, forse sarà di soli 35 milioni di euro, con la prospettiva però di un trambusto ulteriore delle competenze nella gestione del territorio.

- Abolizione del Senato. La fine del bicameralismo perfetto, ovvero la soppressione (per ora più teorica che di fatto) del Senato con conseguente funzione legislativa solo di una Camera. Il Senato diventerà camera delle autonomie regionali, con ruoli e meccanismi di rappresentanza che definire oscuri è puro eufemismo. Oltretutto i candidati saranno forse per lo più pescati proprio in quell'area di inquisiti che tanto ha riempito le cronache giudiziarie e ci ha regalato esempi di decadenza etico-morale a dir poco disarmanti.

- Riforma elettorale. Il famigerato "Italicum" che avrebbe dovuto superare la sentenza di incostituzionalità del "Porcellum". A prescindere dal metodo usato per approvarlo, che molti definiscono dittatoriale, ancora non si capisce se ha risolto del tutto il "vulnus" di incostituzionalità e comunque rischia di regalarci una prospettiva democratica tutt'altro che rassicurante. Il rischio cioè per chi vince è quello dell'asso pigliatutto con i cosidetti "contrappesi democratici" ridotti al lumicino. I maligni sostengono che è una legge elettorale che Matteo si è ritagliato su misura.

- Il Jobs act (o job act secondo altri), ovvero la riforma del lavoro che dovrebbe rilanciare l'economia e ridurre la disoccupazione, specialmente quella cronica giovanile che è sopra il 43%. Per ora gli effetti non si vedono, anche se quotidianamente le veline di Stato ci forniscono un quadro incoraggiante, con tanto di dati Istat che a spanne somigliano al naso di Pinocchio. Ma Renzi ci rassicura dicendo che gli effetti reali si vedranno i prossimi anni. Speriamo.

- "La buona scuola". Riforma scolastica che surrettiziamente già contiene il giudizio di merito nel titolo. E' tutta ancora da scoprire ma il rischio che sancisca la "rottamazione" della scuola pubblica a favore di quella privata (cattolica in primis) è fortissimo. Ergo tutti in sciopero.

Poi ci sono gli 80 euro elettorali e una serie di provvedimenti intesi a snellire la macchina burocratica che per ora lasciano il tempo che trovano.

Questi per sommi capi i provvedimenti finora messi in campo. Rimangono invece ancora avvolti nelle nebbie più fitte i seguenti capitoli, a mio avviso non proprio secondari:

Lotta alla mafia con segnali a dir poco labili. Si parla di un 416ter del codice penale per il contrasto al voto di scambio politico mafioso, alquanto timido, forse per non dispiacere al povero amico Silvio Berlusconi che qualche problemino in questo senso lo ha avuto. Lotta alla corruzione: al momento non pervenuta stante l'ulteriore aumento del fenomeno che ormai è una piaga nazionale. Lotta all'evasione fiscale: semplicemente ridicola e di pura annunciazione. Nel frattempo l'evasione, già stratosferica e indegna di un paese civile, è ulteriormente aumentata. Riforma della giustizia: neanche a parlarne, tutto esattamente come prima con tribunali fatiscenti, personale insufficiente, familismo, lotta tra poteri giurisdizionali pesantemente inquinati sia dalla politica che dai fenomeni malavitosi. Insomma il caos. Una patrimoniale degna di questo nome che redistribuisca effettivamente il maltolto alle classi più deboli per far pagare coloro che, si stima siano il 5% della popolazione, detengono il 32,1% della ricchezza nazionale e finora non sono stati neanche sfiorati. Fa specie inoltre, in tema di ricchi e fortunati, che il tanto strombazzato effetto moralizzante del limite posto a 238.000 euro circa (stipendio del Presidente della Repubblica) per i manager pubblici, sia bellamente finito in cavalleria, dal momento gli amministratori delegati di ENI, ENEL, FINMECCANICA, POSTE ecc... rispondono ancora al criterio di mercato, ovvero secondo obiettivi da raggiungere. Basta quindi fissare obiettivi minimi ridicoli (sono loro stessi a fissarseli) e il gioco è fatto, ovvero scatta il moltiplicatore del "massimo sociale" e si veleggia verso il milione di euro. Una fantastica presa per i fondelli con Renzi tutto impegnato ad occupare tutti gli spazi pubblici di potere possibili ed immaginabili.

Infine, e qui voglio spendere qualche parola in più, c'è la questione della recente sentenza della Consulta sulla mancata perequazione delle pensioni a partire dal 2012 (legge Fornero). La sentenza impone, al netto di arzigogoli interpretativi, la totale restituzione del maltolto. Matteo Renzi ci propone invece un "bonus" di qualche centinaio di euro, che decresce all'aumentare dell'assegno pensionistico fino al limite dei 3.600 euro lordi (fissati come limite massimo) oltre il quale non si becca un centesimo. A prescindere dall'arroganza con la quale ha annunciato questo molto parziale rimborso del furto operato, promesso per il 1° agosto, quasi fosse una regalia dal sapore preelettorale in vista delle elezioni amministrative del 31 maggio, se l'è poi cavata dicendo che "il danno lo hanno fatto altri ed io cerco di rimediare". Fin qui nulla da dire se non che mi sembra un modo un po' approssimativo di rispettare il "patto tra Stato e cittadino" e le sentenze immediatamente esecutive dei magistrati, che viceversa i cittadini sono tenuti a rispettare, ma a questo gli italiani sono già abituati. Ma quello che mi fatto sobbalzare, è la frase seguente pronunciata microfono alla mano e maniche di camicia arrotolate, passeggiando sul palco di una convention del PD col piglio di un teatrante consumato; sentitela (estratto): "Dovessi far pronte a tutto l'esborso (tra i 17 e i 20 miliardi di euro) mi troverei costretto a tagliare i servizi , gli asili....".

Tagliare gli asili? Ma come? Ma prima degli asili non ti viene in mente altro, brutto... (omissis) tipo patrimoniale, tipo fondo di solidarietà pagato dai più ricchi, tipo abolizione delle pensioni d'oro (fattibile per decreto) e dei vitalizi ancora in essere, tipo rinuncia a un paio di F35 , tipo qualche risparmio su opere pubbliche inutili e mangiasoldi, tipo tagli effettivi e non di facciata alla politica, tipo ecc.....Esiste tutto un mare di ingiustizia e sprechi dove poter pescare questi venti miliardi per ripristinare un minimo di legalità e giustizia e questo se ne esce con " i tagli degli asili"!!? E, quel che è peggio, applausi di quello che ormai è un partito che solo per l'uso del termine "sinistra" dovrebbe essere denunciato per oltraggio alla memoria.

Esattamente come quei sindaci leghisti che per protestare contro i tagli dei fondi statali agli enti locali (spending review) prospettavano di non poter fornire il pasto gratuito ai bambini delle scuole materne. Come se prima di quello non fosse più logico tagliare inanzitutto i loro stipendi.

Ecco chi è Matteo Renzi, e adesso votatelo se ci riuscite.

Foto: Wikimedia ("Matteo Renzi 2" di PSD Romania - Flickr. Con licenza CC BY 2.0 tramite Wikimedia Commons - http://commons.wikimedia.org/wiki/F...)


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