Il matrimonio, l’amore e la famiglia

par Saro Pafumi
giovedì 27 ottobre 2016

A volte riflettere fa bene e rende comprensibili alcune situazioni. Vediamo nel concreto. Se devo comprarmi un motorino, la legge m’impone di conseguire il patentino, così come per l’auto o altri mezzi a motore di terra, di cielo, di mare. Se ho bisogno di usare un anticrittogamico, la legge è più severa. Persino per cercare funghi occorre fare un corso. Ciò avviene tutte le volte che una persona deve affrontare situazioni impegnative. Un corso o un patentino non si negano a nessuno e nel corso degli anni quest’attività è stata sempre più ampliata. Per altre situazioni ancor più impegnative, paradossalmente, si rimane nel superficiale o nel vago. Il matrimonio, per esempio, che è la scelta più responsabile della vita. Un breve corso prematrimoniale, seguito svogliatamente, che non insegna nulla, eccetto la solita tiritera che trattasi di un sacramento, che lega per tutta la vita. Se è vero che un matrimonio su tre fallisce, spesso in forma traumatica, nonostante una lunga convivenza, vera scuola di vita, qualcosa di più importante deve esserci che lo rende così vulnerabile. Probabilmente è la famiglia che non funziona, appesantita da molti problemi, vissuta in forma egoistica, distolta da esperienze lavorative diverse, causa, spesso, di tradimenti, per la conseguita autonomia della vita di coppia. E l’amore, che questo legame deve suggellare per sempre? Se non finisce per stanchezza, tradimenti o incomprensioni e quello fisico si attutisce, dovrebbe rimanere un legame di stima, d’amicizia, di complicità, di condivisioni, di passatempi preferiti. L’amicizia va oltre l’amore, perché è la sua sublimazione. Se non rimane nemmeno l’amicizia c’è da scommettere che il rapporto era farlocco all’origine o, peggio, basato sull’inganno o sul tornaconto. In questo caso, liberasene, sarebbe come ritrovare se stessi e ripartire.

Saro Pafumi


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