Il libero pensiero economico
par Damiano Mazzotti
venerdì 29 ottobre 2010
Lâattuale crisi economica ci impone dei livelli più elevati di pensiero critico. Per questo motivo ho deciso di intervistare un analista economico indipendente: Elio Pennisi.
In realtà ho focalizzato l’attenzione su due questioni fondamentali del momento e mi sono limitato a formulare due domande molto semplici.
Cosa ne pensa dell'attuale "guerra monetaria mondiale"?
La Cina si sta comportando esattamente come si sarebbero comportati gli Stati Uniti al loro posto. Volenti o dolenti, occorre considerare che la Cina sta attraversando un periodo di forte sviluppo industriale... e tecnologico, e la considerevole quantità di popolazione pone il Paese nella necessità di operare una gestione molto prudente della propria economia. Il problema consiste nel coniugare questo sviluppo con la crescita sociale e culturale della popolazione; il valore della moneta Cinese crescerà ma - a mio parere - nei tempi scanditi dai Cinesi e non quelli Americani.
E ciò porterà delle difficoltà economiche agli USA e Unione Europea? Sì, ma bisogna anche considerare che le grandi riserve di dollari USA possedute dalla Cina hanno aiutato gli USA a vivere al di sopra delle proprie possibilità e di ritardare la crisi appena passata, crisi che avrebbe dovuto essere gestita con più parsimonia e in anticipo.
In definitiva, penso che la guerra monetaria sarà ricomposta, ma attualmente, la festa è degli speculatori purtroppo. E l'Euro? Il pro è che la nostra moneta non è ancora così determinante da pesare negli equilibri economici internazionali; il contro è che la BCE si trova stretta tra la necessità di difendere l'industria europea e l'esigenza, via via più pressante, di aumentare il tasso di interesse.
Quali sono i punti di forza e di debolezza delle politiche economiche dell'Unione Europea?
Proseguendo nel discorso della precedente domanda, la debolezza consiste nella difficoltà di coordinare le politiche economiche locali, con realtà economiche molto diverse e legate al vincolo della moneta unica. Ma la difficoltà più grande è dovuta alla reale riluttanza dei governi nazionali a farsi coordinare dalla U.E. La situazione è paradossale - ma è così - il peccato originale è dovuto alla facilità (leggerezza) con cui alcuni Paesi sono stati accettati a far parte della moneta unica non essendo pronti e sufficientemente forti (economicamente) per progredire in parallelo, tutti insieme. Cosa servirebbe affinché i governi nazionali collaborino all'unisono? Uno shock! La nostra storia recente ci dice che - se costretti da eventi catastrofici - i governi locali sono capaci di collaborare e giungere a soluzioni utili a tutti.
Elio Pennisi è membro della British Humanist Association (www.humanism.org.uk), dell’European Humanist Federation (www.humanistfederation.eu) e dell’Associazione Svizzera dei Liberi Pensatori: www.libero-pensiero.ch/it. È l’autore di “Liberi dentro. Il libero pensiero umanista”, un libro che si può scaricare gratuitamente. Per maggiori informazioni sulle associazioni umaniste c’è anche il sito www.ritolaico.com.