Il lavoro che manca… tra chiacchiere e proposte concrete

par Domenico Cammarano
lunedì 24 marzo 2014

Da Berlusconi a Monti, da Letta a Renzi, con le loro rispettive lobby, tutti hanno promesso e continuano a promettere di voler creare quel lavoro che manca, semplicemente per due motivi: si licenzia troppo e chiudono le piccole e medie imprese; non vi è ricambio generazionale (blocco totale del turn over) anche secondo il vangelo di Matteo Renzi!

In un paese civile, ovvero di democrazia sociale, gli uffici, le scuole, i servizi in genere hanno bisogno di personale qualificato e attivo… limitare sempre di più questi servizi, costringere gli operatori sanitari a turni e straordinari massacranti, gonfiare le classi con più di trenta alunni, svuotare gli uffici postali e comunali del personale necessario per un corretto funzionamento nei confronti dell’utenza, restringere sempre più i mezzi e gli uomini addetti alla vigilanza del territorio, limitare il personale nei tribunali e rallentare in modo indecente tutti i contenziosi tra cittadini e tra questi e lo Stato, è semplicemente vergognoso.

In quest’ambito, partiti di governo e opposizioni non fanno eccezioni: tutti parlano e sono essenzialmente logorroici: si critica o si promette con la facilità dei dementi e poi alla prova dei fatti chi governa non conclude un ”kaiser”; chi strombazza dalle opposizioni non sa progettare una sola proposta degna ed esaustiva e ancor di più operativa; e tra tanto clamore non si è capaci neppure di presentare un disegno di legge da imporre alla discussione parlamentare.

Chi come noi, invece, cerca l’aggregazione esclusivamente tra cittadini, al di fuori dei sistemi partitici odierni, ha ribadito più volte che ogni critica è attendibile solo quando è unita , dopo la demolizione, ad un progetto alternativo: diversamente farebbe meglio a tacere, perché di ciarlatani ve ne sono fin troppo che creano solo fumo e nessun tipo di arrosto. Quindi, ecco qualche proposta operativa.

Eliminare lo straordinario e limitare l’orario di lavoro di tutte le categorie di impiegati e lavoratori delle aziende pubbliche e private seguendo il principio cristiano e sociale “lavorare meno per far lavorare tutti”! Sostituire ogni pensionato con una nuova assunzione e riportare l’età pensionabile al limite massimo di 40 anni di contributi lavorativi: è una vergogna vedere gente di trenta /quaranta anni disoccupati o precari, mentre ultrasessantenni lavorare ancora, per poi ottenere una pensione da fame! Defiscalizzare ogni nuova impresa, che voglia assumere a tempo indeterminato, fino al rientro degli investimenti iniziali , almeno per cinque anni. Confiscare ogni bene di coloro che trasferiscono le loro aziende all’estero  e riprendere la produzione sotto l’egida dello Stato con cooperative gestite da cittadini-lavoratori e ogni altro investitore, con incentivi statali tipo IRI ed IMI, unico retaggio positivo del Ventennio. Ridurre drasticamente tutti le pensioni e gli stipendi d’oro (soglia massima 5000 euro ) e un calcio nel fondo schiena (per primo ai politici) se non lo condividono “ad horas”! Con questi tagli, insieme a tanti altri sprechi, come le missioni all’estero, finanziare i redditi minimi e i presalari per i disoccupati che desiderano di imparare un mestiere (apprendistato), sempre sotto la vigilanza statale.

Naturalmente, non pensiamo di aver scoperto la panacea per combattere la disoccupazione e dare una scossa alla ripresa economica: ma sicuramente si trattano di proposte concrete, perfezionabili e modificabili con altre idee e giusti propositi. Sicuramente l’indirizzo è condiviso dalla stragrande maggioranza dei cittadini, che hanno l’unico torto di non saperle formalizzare in una proposta organica e politica, scavalcando partiti e lobby varie di potere, ma attendono da una vita il “salvatore della patria” che li lascia vagare ancora tra debiti, scommesse e giochi demenziali, tra TV e rotocalchi e scontri tra “ultras” deficienti, ma tutti uniti nella speranza che senza un nuovo “profeta”, nulla si può fare come Comunità autonoma e indipendente dagli attuali attori del potere nostrano.

 


Leggi l'articolo completo e i commenti