Il grillino che imita Berlusconi

par Fabio Della Pergola
venerdì 9 maggio 2014

L'idiota

Il sottotitolo prende spunto dal noto romanzo di Dostoevskij che parla di un uomo “assolutamente buono” (sono parole dello stesso autore).

Ma qualsiasi cosa il romanziere russo intendesse, è evidente che lo stesso termine si adatta perfettamente al gesto di quei politici che vogliono manifestare il più profondo disprezzo per quello che sarebbe (o dovrebbe essere) semplicemente un loro avversario politico, non un reietto, un residuo di non umanità che fa ribrezzo toccare o da cui fa senso essere toccati.

I gesti tipici degli idioti sono perfettamente riassunti in due personaggi di spicco (uno) o di recente affaccio sulla scena politica (l’altro): uno, invitato ad accomodarsi su una poltroncina durante un talk show, tirò fuori un fazzoletto dal taschino e si esibì in una plateale spolverata della poltroncina stessa su cui era stato seduto fino a poco prima un personaggio a lui avverso. Mai si sarebbe seduto dove l’altro era stato, se non dopo aver decontaminato la sedia.

Ieri, lo stesso identico gesto, è stato fatto dal deputato M5S Riccardo Fraccaro, uno assolutamente sconosciuto ai più, che, sfiorato sul braccio da Beppe Civati, ha platealmente manifestato il suo disprezzo spolverandosi con cura la giacca proprio nel punto dove era stato “contaminato”.

Un gesto stupido, da esibizionista tanto quanto quelli ripetuti dal suo gran capo di riferimento (ricordate la traversata a nuoto dello stretto di Messina? O la corsa sulla spiaggia completamente insaccato in una specie di burqa ipertecnologico?). Un gesto che vuole rimarcare la distanza dalla “casta” politica a prescindere da chi si trova di fronte: che sia uno che la casta la avversa, per quanto con modalità diverse dalle sue e con tutte le difficoltà di stare dentro ad un partito largamente impresentabile, o chi invece ne fa parte nel senso pieno del termine.

Gesti stupidi che lasciano intuire la profonda differenza tra una logica di ricerca di una difficilissima “trasformazione dell’esistente” che Civati propone (e con lui la bravissima candidata alle europee per la circoscrizione Centro, Ilaria Bonaccorsi, che ha fatto il pienone pochi giorni fa a Firenze nel suo "melarossatour") e la logica della “distruzione dell’esistente” (“io ho l’ottimismo della catastrofe. Si va giù e si ricomincia”, Beppe Grillo intervistato da Severgnini).

Una risposta di cuore, di “cuore rosso”, quella dell’esponente civatiana, al fosco “cuore nero” dell’ex teatrante (ormai un personaggio tragico più che comico) che richiama esplicitamente, con la frase citata, la “guerra igiene del mondo” dei futuristi del primo Novecento; da cui nacque - anche allora con parole d’ordine ampiamente condivisibili dalla sinistra - la sciagurata dittatura fascista della cui mentalità non ci siamo evidentemente ancora liberati del tutto.

Un “cuore rosso” che Ilaria Bonaccorsi ha attinto dalla poesia di Nazim Hikmet - a cui nel petto batteva appunto una fragilissima (morì infatti di infarto) “mela rossa” - da cui il nome-dedica del suo tour politico.

Ogni voto che va al “cuore rosso”, tiene a bada l’affermazione crescente del “cuore nero” di Grillo. Chi vuole intendere intenda, soprattutto a sinistra, dove la prassi antica di buttare voti dalla finestra è un’abitudine nota quanto devastante.

 

Foto: Wikimedia


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