Il governo vuole tassare la Coca Cola (con la scusa della salute)

par dAW
venerdì 11 maggio 2012

Con la scusa della salute il governo Monti ne ha pensata un’altra. Vogliono tassare la Coca Cola, precisamente 3 centesimi per ogni 33cl, cioè per ogni lattina. 

Per le bottiglie da un litro e mezzo l’aumento non è indifferente: fate voi i conti. La nuova tassa non riguarderebbe solo la Coca Cola, ma tutte le bevande “zuccherate e gassate”. Lo ha spiegato a Radio1 il Ministro della Salute Renato Balduzzi:

«Quella che si è concretizzata, o si sta concretizzando è l’ipotesi di un limitato prelievo di scopo sulle bevande zuccherate e gassate: con un aumento di appena 3 centesimi di euro per ogni bottiglietta da 33 centilitri, secondo le nostre stime potremmo disporre di 250 milioni di euro su base annua».

Caspita. Duecentocinquanta milioni di euro, mica male. E questi soldi a cosa servirebbero? Lo spiega sempre il Ministro:

«Rafforzare campagne di prevenzione e promozione di corretti stili di vita» e definire «alcuni interventi mirati in ambito sanitario».

Bene. Se l’obiettivo è uno stile di alimentazione più corretto e sano, allora, bisognerebbe tassare tutto il cibo spazzatura (che non è solo quello dei fast-food). Ma questa è un’ipotesi esclusa da Balduzzi. La sensazione è che si tratti semplicemente di una scusa, di un provvedimento leggermente ipocrita: tassare la Coca Cola con la scusa della salute, quando l’unico obiettivo è fare cassa.

Il messaggio che vogliono far passare è questo: per promuovere uno stile di vita sano è necessario tassare. Ma non è così, non può essere così. Non tutto si risolve con una tassa in più.


Leggi l'articolo completo e i commenti