Il governicchio Monti

par Bruno Carchedi
mercoledì 3 aprile 2013

Alla fine, dopo tutto il polverone che si è sollevato sulla questione del nuovo governo, si è dimostrato che Grillo ha avuto ragione.

Bersani prima e Napolitano poi, dopo avere tentato tutto il possibile e anche l'impossibile per varare un nuovo esecutivo, alla fine hanno gettato la spugna. Monti rimarrà in carica fino a quando non si sa, cioè a tempo indeterminato.

Ma non è questa la famosa “prorogatio” tirata fuori dal professor Becchi, di area M5S, che tanti risolini di compatimento aveva destato fra i maggiori commentatori politici? E per quanto riguarda le due commissioni di esperti di nomina presidenziale - una sulle questioni istituzionali e l'altra sulle questioni economiche - costituite con il compito di elaborare una serie di punti programmatici con l'accordo di tutti i partiti, viene detto che queste lavoreranno senza scadenze di tempo. E chissà se ne verrà fuori qualcosa di utile e quando.

Esattamente quello che voleva Grillo, e cioè Monti che rimane in carica per il “disbrigo degli affari correnti”, come recita il gergo istituzionale in vigore, mentre il Parlamento lavora e fa le leggi, se tutto va bene. Bisogna ammettere che Grillo ha dimostrato di vedere più lungo di tanti presuntuosi personaggi con carriere politiche e istituzionali ultra decennali.



A chi importa la democrazia nel nostro Paese, questa soluzione non dovrebbe dispiacere affatto. Per anni si è denunciato il prevalere dei governi, di centro destra e di centro sinistra in egual misura, sul Parlamento a mezzo di una serie infinita di decreti legge. Ora la situazione è rovesciata e può darsi che ne venga fuori qualcosa di buono.

D'altra parte, quali sarebbero state le possibili alternative per un nuovo governo? Un secondo governo Monti con pieni poteri, per continuare l'opera nefasta degli ultimi quindici mesi? O un pateracchio fra PdL e Pd, con il rafforzamento di Berlusconi e di Renzi, che da tempo sta seduto sulla riva del fiume ad aspettare che passi il cadavere di Bersani?

O un governo Pd-Sel più i montiani e qualche transfuga da altri gruppi parlamentari, debolissimo nei numeri al Senato e pronto ad accettare per vocazione tutti i diktat della Troika europea? No, meglio un governicchio messo in grado di non nuocere e un Parlamento nella pienezza dei suoi poteri. E che Dio ce la mandi buona.
 


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