Il gioco delle due sedie: Scilipoti e Razzi indagati per compravendita di voti
par Titti D’Apote
martedì 5 marzo 2013
UPDATE: Nel pomeriggio la procura della Repubblica di Roma ha escluso l'iscrizione nel registro degli indagati dei due parlamentari Antonio Razzi e Domenico Scilipoti
Roma, I parlamentari indagati per corruzione sulla questione dei voti alla fiducia.
"La gente è invidiosa, non ho preso neppure un centesimo". Lo dice il senatore del PDL Antonio Razzi, sulla questione che sta dilagando in queste ultime ore. Nella vicenda si mescolano un'indagine per corruzione, un gioco di scambi di poltrone e la fiducia al governo Berlusconi nel 2010 che desta perplessità.
È bene ricordarlo, in quell'anno, Antonio Razzi insieme a Domenico Scilipoti, entrambi eletti nelle file del centrosinistra, lasciarono l'Idv per passare rispettivamente a Noi sud e Gruppo Misto. Il 14 Dicembre 2010 la partita a Montecitorio per il voto alla fiducia - determinanti i voti di Scilipoti, Calearo e Cesario - finì 314 a 311, due astenuti e Di Pietro che non si risparmiò di certo forti critiche.
"Ci vergognamo di un Presidente del Consiglio che compra con promesse da marinaio e forse a suon di bigliettoni, i voti dei deputati dell'opposizione per avere la maggioranza dei deputati che votano a suo favore"
Marzo 2013. Oggi i due ex Idv sono iscritti nel registro degli indagati della Procura di Roma con ipotesi di reato di corruzione in merito alla questione sul cambio di casacca in Parlamento. Il procedimento è stato avviato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale.
Scoppia la polemica, Razzi è il primo a difendersi: "Mi sembra una cosa ridicola. Ho sempre detto che le mie furono scelte dettate dagli interessi degli italiani" e ancora aggiunge "Io non ho preso niente. Lo posso giurare, Il Signore vede e provvede".
Peccato che, stando a quando aveva detto tempo fa in Parlamento, a titolo confidenziale, si intravede tutt'altro spirito di comunione: "Un altro anno e inizia il vitalizio. Io ho pensato anche ai fatti miei".
In questa baraonda di dichiarazioni si cerca di far chiarezza, aspettando le ultime dagli indagati, che potrebbero essere interrogati già nei prossimi giorni dai pm capitolini. Nel frattempo sui social network è già scandalo, e neanche così inaspettato, dicono i commenti più twittati. Ci aveva visto bene Crozza, "Razzi amari".