Il festival dei Matti. Che cos’è la follia?

par Filippo Cusumano
martedì 15 novembre 2011

“Che cos’è in definitiva il malato di mente e perché continuiamo a rifiutarlo?“ chiede in una lontanissima intervista tv il giornalista Sergio Zavoli.

“No, guardi, io non posso dirle cos’è il malato di mente, perché non lo sa nessuno” risponde l’intervistato Franco Basaglia “l’importante è avvicinarci alla malattia e al malato. Bisogna prendere coscienza del fatto che il malato è l’espressione di una contraddizione sociale e di una contraddizione medica”.

“Ma le interessa più il malato o la malattia?”, chiede ancora Zavoli.
“Decisamente il malato”, risponde senza esitare Basaglia..

A questo colloquio lontano ormai qualche decennio pensavo assistendo alla presentazione delle attività del Festival dei Matti, che si terrà a Venezia nel corso di questa settimana (16-19 novembre).

Quella che sta per partire è la terza edizione dell’evento, un tentativo di riflessione interdisciplinare sulla "follia" che ormai si svolge con cadenza annuale

Cos’è la follia?

È semplicemente “stare fuori”? Essere anormali, diversi dagli altri?
Basaglia non la pensava così ma affermava che la follia può “essere tutto o niente”. La definiva “una condizione umana”.

“La follia – diceva - in noi è presente come la ragione”. E aggiungeva: “Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia”.

Ecco, è il termine “accettazione” che sintetizza meglio di ogni altro il significato della rivoluzione basagliana.

Il tema del festival dei matti di quest'anno è proprio questo. 

Il titolo dell’evento è “Stare fuori” e l’obiettivo è quello di interrogarsi sul muro che separa le persone cosiddette normali dai “folli”.

Esiste veramente un “fuori” - si chiedono i promotori della manifestazione - inteso come necessità o utilità di nell'isolare le persone afflitte da situazioni di disagio psichico?

Non è possibile promuovere invece la loro piena appartenenza alla collettività, offrendo loro opportunità di formazione e di lavoro concrete?
Sicuramente sì, dicono gli organizzatori del convegno, visto che i casi di successo in questa direzione non mancano.
 

Nel rimandare al programma del festival segnaliamo in particolare due appuntamenti di grande interesse: l’intervista con Umberto Galimberti, filosofo e psicanalista (il titolo dell’evento è Fuori norma - il conflitto delle passioni) e lo spettacolo teatrale Urge di Alessandro Bergonzoni, l’attore noto per la sua straordinaria capacità di scardinare paradigmi semantici.

Il festival è organizzato dalla cooperativa Con-Tatto in collaborazione con la Presidenza del Consiglio comunale e l'Assessorato comunale alle Attività culturali di Venezia


Leggi l'articolo completo e i commenti