Il declino della civiltà occidentale è lo stesso dell’Antica Roma

par Francesco Rossolini
mercoledì 3 settembre 2008

 La civiltà occidentale ha da qualche decennio raggiunto il suo apice, la sua massima estensione economica, ora è iniziata lenta ed inesorabile la fase del declino. 

 Nonostante la spinta vorticosa al credito al consumo per saldare il gap crescente tra redditi e spesa delle famiglie e le mirabolanti operazioni finanziarie dei grandi gruppi bancari per dissimulare la crescita esponenziale dei clienti che si trovano in stato di sofferenza spesso anche grave, la misura è colma, è evidente che ci si avvicina ad una crisi economica senza precedenti. Famiglie, Enti Locali, Governi Nazionali, Aziende e Multinazionali sono sempre più indebitati e non trovano una via d’uscita a questa schiacciante situazione.
Ora la cosa interessante è analizzare le motivazioni che ci hanno spinto a tale situazione e si noteranno incredibili somiglianza con la profonda crisi che colpì la Roma Imperiale. In entrambi i casi ci fu all’origine (almeno in apparenza) una crisi finanziaria, di natura diversa chiaramente, ma sempre e comunque una crisi finanziaria dovuta all’eccessiva spesa pubblica, nella Roma Imperiale divennero insostenibili le spese per la colossale macchina bellica, oggi è insostenibile mantenere alto il livello dei consumi senza aumentare i redditi ed affidandosi solamente al credito al consumo, con tutto quello che ne consegue. In ambedue i casi si rileva la presenza di gruppi elitari detentori di percentuali rilevanti della ricchezza disponibile (oggi come allora una piccola percentuale di individui detiene il grosso delle risorse). Ma la verità è che le crisi finanziarie sono solo l’ultimo aspetto (e non l’inizio) di profonde spaccature che affliggono tutte le civiltà predominati, la Roma Imperiale dominava il Mondo (conosciuto) proprio come lo dominava l’occidentale (almeno dal punto di vista economico) ed in una tale situazione si innescano quei meccanismi di miglioramento progressivo delle condizioni di vita che se giuste ed auspicabili in una fase iniziale (ciò che dovrà affrontare la Cina contemporanea a breve) sfociano nella bramosa rincorsa alla ricchezza, ogni valore socio-culturale viene assoggettato al denaro ed al potere, ogni mezzo diviene lecito ed il fine giustifica i mezzi. Oggi come allora la causa del declino è l’avidità senza fine che caratterizza il genere umano, oggi come allora è la dissolutezza e l’assoluta mancanza di moralità che porta alla rovina. Il mondo occidentale è sprofondato in una fase di regressione progressiva dove al centro della vita di ogni individui sono finiti futili e spesso inutili beni materiale, è moribondo l’amore per la conoscenza e la scoperta, è moribondo l’interesse per l’altro sia esso il vicino siano popolazioni schiacciate da regimi dittatoriale, ogni individuo è divenuto entità a se stante interessato unicamente alla propria persona ed ai propri interessi.


Il sistema occidentale finirà schiacciato dal suo stesso benessere, è questa la beffarda legge del contrappasso che sembra dominare il destino del genere umano in ogni epoca ed in ogni luogo. 


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