Il declassamento di Moody’s

par Antonello Laiso
lunedì 22 ottobre 2018

Il recente declassamento dell' agenzia di rating Moody 's, è quella benzina su un fuoco finanziario che già pericolosamente da un po' di tempo accenna a divampare nella nostra Nazione, tale decisione come ben sappiamo non potra' che essere, deleteria per i nostri conti pubblici,per la nostra Nazione da un po' non piu ben vista, ma mal vista da quell' Eurozona a cui apparteniamo e da quelle regole a cui dobbiamo attenerci.

Se si passa con il rosso non può non esserci un rispetto di regole. Se qualcuno davvero pensava che tutte quelle belle promesse fatte (reddito inserimento, pensioni, flat tax)si sarebbero potute mantenere, realizzare senza portare la nave in queste acque tempestose era un ingenuo.

Non ci volevano superman, forze politiche astrali che scendessero da altri pianeti, non ci volevano premi nobel, per capire la portata finanziaria e le sue ripercussioni per tale manovra economica, ci voleva la prudenza ed il rispetto per quel deficit, non il coraggio di varare una manovra come e' stata propriamente definita "coraggiosa" . Al di la di qualunque colore politico, senza parteggiare rosso, nero, giallo, arancione, si parteggia per il buon senso, per quel rigore al quale sono anch’io costretto, per quel rigore al rispetto di regole sancite, scritte, per quel rigore per i nostri 2370 miliardi di debito pubblico in continuo aumento.

Cari signori ma vi pare che io per primo vorrei il rigore e non sarei felice di andare in pensione?Che non sarei felice di pagare il 15% di tassazione? Che non sarei felice che i miei figli avessero il reddito di inserimento? Allora sto andando contro me stesso? Allora sono autolesionista? No sono realista.

Ma quale forza politica che e' stata al governo NON avrebbe fatte queste promesse ben sapendo che tali sarebbero state di ampissima presa popolare sulla maggioranza degli Italiani? Ma se un buon padre di famiglia sa che le risorse non ci sono e si deve vivere nel rigore perche’ illudere la stessa famiglia?

La nostra Nazione non puo permettersi il caviale a colazione. Giova a qualcuno ricordare non tantissimi anni fa la presa di posizione di Tsipras contro il rigore imposto verso quel paese Grecia che era sul baratro, quelle misure impopolari dettate dalla UE ed indispensabili ad un lentissimo ma possibile risanamento, ebbene avverso quel rigore, avverso al non accettare non imposizioni ma condizioni di chi metteva sul piatto tanti soldi per quella Nazione, il paese si ribelloò sprofondando in una recessione gravissima, le banche improvvisamente un lunedì non aprirono, i bancomat quelli funzionanti erogavano cifre limitate al giorno, le file a tali bancomat erano allucinanti, di ore sotto quel sole cocente ellenico.

Questa e’ storia non cose sognate. Meditiamo, con logica e intelligenza. 


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