Il confine: la storia di tre personaggi nella miniserie di Rai1

par Anna Maria Iozzi
lunedì 14 maggio 2018

La storia di una giovinezza interrotta, di sogni svaniti, del desiderio di lasciarsi andare all’amore, mentre il mondo va a pezzi. Tutte le implicazioni politiche, sociali e umane della Prima guerra mondiale sono al centro di “Il confine”, la miniserie diretta da Carlo Carlei, in onda su Rai1, martedì 15 e mercoledì 16, in prima serata.

In una Trieste lacerata dalle spinte irredentiste e conservatrici, nell’estate del 1914, tre amici si stanno preparando ad affrontare l’esame di Maturità.

Emma, interpretata da Caterina Shulha, attrice bielorussa, già nota al pubblico in diverse fiction, come “Squadra antimafia” e “Un passo dal cielo”, è figlia di un ricco commerciante ebreo. Tra lei e Franz, Alan Cappelli Goetz, che ha recitato, tra l’altro, in “Il paradiso delle signore” e in “Provaci ancora prof.”, sboccia l’amore, ostacolato, però, dal padre del ragazzo, un alto esponente dell’esercito austriaco. Anche Bruno (Filippo Scicchitano, protagonista di “Scialla” e “Non è un paese per giovani”) è segretamente innamorato di Emma, ma nasconde i suoi sentimenti per lealtà verso l’amico. Bruno decide, quindi, di arruolarsi e partire per il fronte. E lo stesso destino attenderà Franz.

La Prima guerra mondiale metterà tre giovani di fronte ad una durissima prova di vita e traccerà dei nuovi confini che hanno decretato la fine di un mondo e di un modo di essere che non sarebbe mai più ritornato.

Questa è stata la “guerra dei ragazzi”: uomini non ancora ventenni mandati al fronte, lontano da casa, per essere spazzati via su un campo di battaglia. Tra le macerie del conflitto, le strade dei tre amici torneranno a incrociarsi. Ma sarà ancora la guerra a decidere il loro tribolato destino.

"È una storia di confine in più sensi - sottolinea il direttore di Rai Fiction, Eleonora Andreatta - un confine temporale, che è la fine della Belle Epoque, un confine fisico con Trieste contesa tra italiani e austriaci e un confine emotivo, la fine della giovinezza di questi ragazzi. Una versione bellica di Jules e Jim".

Girato per nove settimane tra Trieste e i luoghi reali delle trincee di allora, il film propone scene di guerra e di massa (con oltre mille comparse) molto forti. "A distanza di cent'anni", dice Purgatori "si continuano a trovare resti di corpi: questo fa capire le dimensioni di questo conflitto. I confini di oggi sono i confini che si trovano al sud, i confini del Medioriente. L'obiettivo è ricordare, sempre, l'orrore vissuto, perché quello che è successo non si ripeta più".

 


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