Il concetto di novità secondo Casini

Prendendo visione della suddetta definizione del sostantivo “novità” dubito che molti riescano a collegare tale nozione a personaggi a dir poco usuali di Palazzo Chigi come Casini e Fini. Ebbene, come avrete potuto sentire ai microfoni del TG5 (e non solo), il leader dell'UDC si definisce come appunto la vera novità delle prossime elezioni.

Anzi fa di più: in questo contesto di presunto rinnovamento ci butta dentro anche Fini, leader di Futuro e Libertà (“in politica da quanto ero in seconda elementare” diceva non tanto scherzosamente il sindaco Renzi), e Mario Monti, leader della neonata Scelta Civica e fresco premier dimissionario. Insomma, questa cerchia di amici è più varia del minestrone della nonna. Il panorama politico italiano è in subbuglio come forse lo è stato ben poche volte ed è molto difficile delineare una vera distinzione tra destra, sinistra e centro.

Simbolo della nuova lista, recentemente presentata, dall’ex premier.

Proprio Casini e Fini, vecchi lupi di mare con conseguente esperienza politica, sanno che il prossimo esito elettorale guarderà non alle ideologie a cui fanno capo i leader politici ma al successivo programma economico – finanziario: non spread o bund ma economia reale come Articolo 18, stipendi e la possibilità di alleggerire il carico fiscale che grava come il globo sulla schiena di Atlante. Inoltre il freddo e calcolatore Monti ha una dote di non poco conto, ovvero rendersi antipatico in poco tempo sia al Cavaliere che a Bersani.

L'insofferenza delgli italiani nei confronti di Berlusconi è palpabile, mentre l'assuefazione per Bersani rischia di abbassare le percentuali del PD, una manna dal cielo per Fli e UDC che non aspettavano altro che una discesa in campo dei tecnici per dare credibilità ad una possibile coalizione. Credibile certamente, ma è quantomeno da oratori criminali definirla una novità proprio perché nessuna delle liste presentatasi fino ad oggi può essere così definita (eccetto una serie di movimenti minori). Sarebbe piacevole invitare Casini e ridefinire la sua alleanza magari con un aggettivo più adatto: credibile, variegata, spiritosa, ecc... lasciando le novità a chi può davvero far uso di tale epiteto.

Riconosciamogli solo il merito di aver toccato la nostalgia di chi dal 1950 mette la crocetta sopra “Libertas”.