Il compromesso per eleggere il presidente della repubblica

par monarchico
giovedì 11 aprile 2013

Per salvare la repubblica  una oligarchia in collasso che ci sta portando verso la rovina  Napolitano cerca di normalizzare la situazione politica e neutralizzare le elezioni che hanno travolto l'assetto politico.

Per dare una mano al partito nel quale ha fatto carriera politica, inizialmente Napolitano aveva dato a Bersani il compito di formare il nuovo governo  e questo anche se dalle consultazioni era palese che il tentativo era destinato a fallire  poi per tentare di uscire dallo stallo politico che si era venuto a creare dopo il fallimento di Bersani, ha affidato a due commissioni di dieci saggi il compito di stabilire l'agenda politica del prossimo governo.

A parte il fatto che nella lista dei saggi ci sono persone che appartengono alla nomenclatura che ha affossato il paese, e che la mossa di Napolitano è una minaccia per la democrazia (vedi golpe presidenziale) in quanto i partiti di fatto sono commissariati e il parla­mento congelato, Napolitano aveva preso questa inedita strada per prendere un po' di tempo affinché il bipolarismo "Pdl + Pd" potesse ricompattarsi.

Adesso Napolitano, da abile politico, sfrutta il convegno dedicato a Chiaromonte, un altro suo compagno di partito, per evocare il compromesso storico del 1976 tra DC e PCI con la chiara intenzione di spingere il Pdl e Pd verso un nuovo compromesso.

Sa da un lato Napolitano sollecita le forze politiche affinché trovino un punto di incontro su un governo che affronti le emergenze del Paese, il vero motivo è quello di spingere il Pdl e Pd a mettersi d'accordo per trovare il nuovo presidente della repubblica.

D'altronde non solo la nascita del nuovo governo dipende dall'intesa sul prossimo presidente della repubblica ma addirittura si vede che il governo e Quirinale spaccano la politica.


Questa fortissima correlazione tra governo e Quirinale dimostra quanto sia davvero impossibile che il presidente della repubblica possa essere un superpartes, una persona di garanzia.

Se davvero fosse così l'elezione del presidente della repubblica non provocherebbe nessuna influenza sulla formazione del nuovo governo.

E' patetico vedere come i partiti cerchino di nascondere questa scomoda verità.

Se si vuole davvero che il capo di stato non abbia legami con la politica, allora l'unico modo è quello di avere al Quirinale un Re, che trae il proprio potere direttamente dalla legge e dalla storia e non dai voti dei partiti. 

Perché non risolviamo alla radice il problema del Quirinale, sostituendo la repubblica con la monarchia?

 

 

 


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