Il compito di ogni opposizione secondo Massimo D’Alema

par Asorrosa
giovedì 10 novembre 2011

"Mandarvi a casa". Questo è, almeno secondo D'Alema, il compito normale di ogni opposizione. E se può apparire normale nell'ottica di una opposizione che ha trovato il suo unico punto di coesione nella professione di una comune fede antiberlusconiana, nell'attuale situazione politico-economica l'affermazione del lider Massimo è quanto mai preoccupante. 

Mentre nelle altre democrazie compito dell'opposizione è controllare l'operato del governo e a limitarne gli eccessi in attesa del normale processo di alternanza parlamentare, in Italia questo... beh, non può accadere.

Il lider Massimo ci chiarisce che l'interesse ultimo non è il bene del Paese, non è una cooperazione costruttiva volta a consentire il superamento della gravissima crisi attuale - causata non da un'effettiva incapacità del Paese di soddisfare le pretese creditorie ma da una generalizzata sfiducia verso l'efficienza delle istituzioni e della classe politica - no, lo scopo supremo è mandare il Governo a casa (mantenendo la propria poltrona, s'intende).

Senza naturalmente essere in grado di offrire un serio e valido programma di riforme, né di proporre alcun vero leader carismatico in grado di compattare le fila della sinistra in una solida maggioranza.

Può essere triste dirlo viste le promesse mai mantenute e la disillusione generale che hanno causato, ma forse almeno un merito in politica può essere riconosciuto ai governi Berlusconi, ed è di essere stati i più stabili e duraturi dall'unificazione (con esclusione del Ventennio, s'intende). 123 governi in 150 anni di unità nazionale (di cui 20 di fascismo) fanno una durata media di poco più di un anno a governo.

Non è un bel track-record, ma poi ci meravigliamo della scarsa fiducia degli investitori nelle nostre istituzioni.

Tanto, è dovere sacrosanto di ogni opposizione mandare il governo a casa.

E gli spread schizzano e le borse affondano.


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