Il colpo in canna di Renzi

par Stefano Borioni
sabato 15 febbraio 2014

I fatti: ieri Letta si è dimesso con un consenso politico e parlamentare nettamente inferiore rispetto a quello che aveva quando è diventato Premier. Era prevedibile, forse non inevitabile, ma senza tale sostegno parlare di "Letta bis" non aveva senso.

Poi c'è Renzi, da tempo costretto a fare la propositiva e puntellante opposizione del partito che di fatto governa e, cosa ben più grave se vista in prospettiva, essere Segretario di un Pd che rischiava di perdere consenso non per sua responsabilità. 
E più questo consenso si erodeva più erano messe in discussione quelle riforme che servono al Paese: riforma elettorale, titolo V della Costituzione, fine del bicameralismo perfetto, riforma del lavoro, ecc. 

Sempre citando i fatti Renzi ha ottenuto la fiducia della Direzione, il suo nome gode di credito tra i gruppi parlamentari ed è realisticamente l'unico in grado di portare avanti la legislatura. 
Ci stiamo giocando il cavallo migliore del Pd per una corsa a ostacoli con più buche, imboscate, trappole e varie&eventuali del Monopoli? Probabile, ma è anche l'occasione per dare uno slancio a questa legislatura, uno slancio costituente. 

E' dal 2012 che si parla di fine del tunnel ed ogni anno pare peggio dell'anno prima. Direi che è ora di dire basta, ma affinché non sia uno spot bisogna che la componente umana sia così innovatrice da trasformare la "Große koalition" de noantri in una macchina che finalmente sforni riforme. Anche questo è difficile se gli alleati di governo restano i soliti Alfano, Formigoni & Co., ovvio, ma qui entra in gioco la mia idea che l'uomo possa far la differenza nel gestire i veti incrociati di una maggioranza spuria. La prudenza di Letta (a cui va tutta la mia stima) si è in tal senso rivelata inefficace. 

Qual'era d'altronde l'alternativa, andare ora al voto? Benissimo, in piena crisi avremmo speso milioni per avere i soliti tre poli che si confrontano attraverso il solito sistema proporzionale con preferenza. Cioè saremmo verosimilmente ripiombati nello stallo totale a pochi giorni dall'inizio del semestre europeo. Un incubo.

Per quanto accidentata, questa mi pare invece essere l'unica strada percorribile per attuare le riforme in agenda, superando quell'immobilismo politico che ha compromesso il governo Letta. Sarebbe stato bello vedere il "rottamatore" portare il Paese al voto? Si, ma poi? E con quali costi - politici ed economici - per tutti noi? 

Il vero vantaggio del Paese sarà che Renzi Presidente del Consiglio avrà il fiato sul collo di così tanti tra avversari (interni ed esterni al Pd), giornalisti, opinione pubblica ecc che non potrà che mettercela tutta. 
 

Avrà solo un colpo in canna per fare centro, penalità che non ha dovuto subire nessun altro Premier nella storia del nostro Paese. Le urne che verranno a quel punto lo legittimeranno o no, ma (se come credo e spero) il governo sarà capace di dare una scossa di discontinuità in termini di modi, tempi e riforme, allora non sarà stato solo Renzi a far centro, ma tutti noi. 


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