Il civic-tech sta cambiando il mondo

par Angelo Bruscino
sabato 18 gennaio 2014

Mi piace iniziare questo 2014 scrivendo del “quando e del come” la cittadinanza attiva e la tecnologia si incontrano, e spesso migliorano la nostra vita. Lo faccio attraverso un’ analisi condotta dalla Knight Foundation, che ci racconta di un settore in crescita dove, dal singolo cittadino alle imprese e alle associazione no profit, negli ultimi anni si stanno producendo grandi e importanti cambiamenti che coinvolgono la nostra società, consentendo spesso anche la creazione di occasioni di lavoro.

Ma iniziamo dal principio cosa si intende per “civic-tech”? In generale sotto questa piccola frase si nascondo il complesso mondo delle organizzazioni (soprattutto private) civiche che operano con il coinvolgimento della cittadinanza nel tentativo di avvicinare le amministrazioni pubbliche alle persone, attraverso la tecnologia e con l’obbiettivo di aiutare la crescita delle nostre micro e macro comunità.

Dal rapporto della Knight Foundation si evidenzia come il settore abbia raccolto 430 milioni di dollari, da fondazioni, privati e filantropi nei soli ultimi due anni con un margine di crescita costante del 24%. E tutto nasce e si muove sull’incipit dell’impegno civico che attraverso le nuove tecnologie e l’uso intelligente del web, riesce a migliorare le nostre città e i nostri governi; insomma a volerla raccontare tutta, potremmo definire il settore come quello degli smart citizien che con il loro impegno contribuiscono a costruire le vere smart cities.

Esempi di rilevanza mondiale e ormai utilizzati anche in Italia, come strumenti per la cittadinanza attiva sono senza dubbio Change.org, per lanciare petizioni on-line, che si configura in quel comparto definito Community Action; Open Data Institute, per l’accesso ai dati e la trasparenza, che invece entra a pieno titolo a far parte delle organizzazioni che si impegnano a migliorare l’Open Government.

Uno degli esempi più interessanti, e che in Italia potrebbe trovare spazi interessanti, è inoltre quello di Civic Industries, una piattaforma che consente ai cittadini di trovare spazi sottoutilizzati o degradati nella loro città, si pensi a case abbandonate, negozi vuoti, o terreni incolti. Pensate a come sarebbe utile ai cittadini attivi e alle organizzazioni locali avere una mappa di tutte quelle cattedrali nel deserto abbandonate dallo stato e come l’utilizzo di quegli spazi affidato direttamente a persone, associazioni o quanto altro potrebbe migliorare la qualità della vita e il valore dei nostri quartieri… Di seguito alcuni punti salienti del rapporto:

Di seguito inoltre riporto alcune interessanti iniziative che si trovano nel rapporto della Knight Foundation :


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