Il caso Zopa.it

par Sergio Nazzaro
lunedì 20 luglio 2009

“E se chiedi un prestito paghi il giusto, non vai ad aumentare i profitti di banche e finanziarie”. Questa frase è del sito di prestiti tra persone Zopa.it. Probabilmente è questa frase, piuttosto che le leggi a cui si è appellata Banca d’Italia e la sua conseguente segnalazione al Ministero dell’Economia, che ha fatto sospendere l’attività di questa nuova via di prestiti tra privati. Un sito per chi cerca prestiti, con commissioni chiare, con le facce di chi gestisce esposte chiaramente, con una filosofia sociale chiara e delineata: non essere approfittatori come le banche. L’idea è nata in Nord Europa, e giunta in Italia si scontra contro il classico sistema del: qui mangiano gli amici degli amici e basta. Strano che quel drago di Draghi non indaghi sulle pubblicità che a pioggia invadono la testa della gente in tutte le forme possibili: “prestiti facili!”, “pioggia di soldi”, “realizza i tuoi sogni”.

Anche le immagini usate sono terribili: persone che affogano nel denaro con un sorriso ebete. Tutti prestano denaro a tutti, ma nessuno sa chi ci sta dietro. Zopa è chiaro e trasparente, ma viene sospeso. Poi ci si meraviglia di come funziona il sistema economico Italia. Le banche, le quali stanno prendendo denaro a costo quasi zero, aumentano lo spread, cioè il dovuto dal cliente alla banca, annullando così la possibilità di un accesso al credito più agevolato in tempo di crisi.


E Draghi e la sua Banca d’Italia se ne fotte.
Le banche, già scandalose nella loro non concessione di mutui e prestiti e quando lo fanno guadagnano come idrovore, depredano per davvero i cittadini e non c’è nessun intervento. La Consob indaga le principali banche italiane per pratiche scorrette nel non concedere prestiti alle piccole e medie imprese, e sistemi sociali altri e diversi vengono sospesi, appunto Zopa. Temi complessi, certamente, non di facile gestione, siamo d’accordo, ma tanto la rata in scadenza è sempre chiara e perentoria. Il governatore Draghi dovrebbe darsi una bella svegliata. O più semplicemente smetterla di difendere interessi di potere e categoria che contrastano nettamente con le buone intenzioni che pronuncia in ogni discorso che poi non rivela nulla di nuovo. Ed infine, oltre a spiegarci perché Zopa deve chiudere, ci spiega anche il governatore insieme al presidente della Consob che ci fa sempre e comunque un vescovo in tonaca negli incontri sull’economia nazionale?


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