Il bivacco di manipoli, l’eversione e il senso delle parole

par Camillo Pignata
mercoledì 12 febbraio 2014

Non si arresta il mare di fango che investe il MOV5S, le loro azioni giuste e quelle sbagliate. Ma in tutta questa vicenda una cosa è certa: l’assenza di equilibrio e l'ignoranza del significato e del peso politico delle parole che si pronunciano, delle decisioni che si assumono e degli strumenti mediatici che si utilizzano.

Non si brucia un libro, non si mette il bavaglio all'opposizione, non si chiede in un blog “cosa fareste con la Boldrini in macchina”, non si offendono e maltrattano le donne, non si impedisce ai membri di una commissione parlamentare di votare.

Sarebbe opportuna una conferenza stampa del gruppo parlamentare MOV5S, con la presenza di Grillo e Casaleggio, per chiarire i torti e le ragioni del movimento, delle figure istituzionali, dei media. Se ci sono scuse da dare si diano, senza paura di ripeterle; se ci sono atti giudiziari da promuovere, si promuovano; se ci sono comportamenti da correggere si correggano con molta decisione e semplicità, per non essere come la casta, ma diversi, per meritare ancora di più la stima fino ad oggi conquistata dal movimento.

In attesa di una decisione, proviamo a ragionare su quello che è successo.

Le parole sono pietre, e per questo vanno pronunciate con prudenza e cognizione di causa. Definire “bivacco di manipoli” i grillini, qualificare come eversiva la loro protesta significa aggredire un movimento, senza sapere che cosa è stato lo squadrismo e cosa significa atto eversivo. Questo è il peso politico di queste parole, specie quando, provengono da un presidente della camera o da un giornalista famoso ed ascoltato.

Non era un bivacco di manipoli, caro Scalfari, quello che ha occupato i banchi del governo, ma la reazione ad un’ingiustizia per l’applicazione di una norma inesistente, di una prassi inesistente. Non era un atto eversivo, cara signora Boldrini, la protesta dei grillini, ma la difesa dei diritti costituzionali della minoranza.

Il fascismo dei manganelli non esiste più, invece esistono la scorrettezza di chi aggredisce, per via mediatica, movimenti, persone e decisioni incostituzionali, di chi limita e calpesta i diritti politici.

ll diritto di parola e l’ostruzionismo dell'opposizione, non sono privilegi del MOV5S, ma diritti politici garantiti dalla Costituzione; valori fondamentali della nostra democrazia. L’ostruzionismo, cara Signora Boldrini, è uno strumento di partecipazione della minoranza alla formazione delle leggi,che altrimenti avrebbe solo diritto di tribuna. L'ostruzionismo è uno strumento che ha ragione di essere, solo se idoneo a condizionare i contenuti degli atti della maggioranza, anche la decadenza dei decreti in scadenza.

Per questo è anticostituzionale il bavaglio all'opposizione con la "ghigliottina"E parimenti sono diritti politici fondamentali: la discussione e il diritto di voto nelle commissioni parlamentari. Per questo è sbagliato e contro la costituzione, l’atto d'imperio di un presidente che impedisce ai membri di una commissione parlamentare la discussione e il voto degli emendamenti alla legge elettorale.

Ma quello che è mancato nelle figure istituzionali è stato un minimo di autocritica, e nella donna Boldrini un gesto di solidarietà verso la signora Lupo, che non è meno donna delle deputate del PD.

E d’altra parte è un abuso la violenta aggressione di stampa e tv contro il MOV5S,come lo è chiedere agli utenti di un blog “cosa fareste con la Boldrini in macchina”. I talk e i tg successivi alla protesta, tranne poche eccezioni, hanno avuto un solo tema: lo squadrismo e la violenza dei grillini contro le donne. Ancora ieri una trasmissione che doveva esprimere la condanna di tutte le violenze, quelle fisiche e quelle verbali contro le donne, si è trasformata in un attacco mediatico contro i grillini omofobi. Solo la bravura della signora Lupo, vittima di una sberla moderata, ha potuto riequilibrare una trasmissione sbilanciata da una conduzione schierata.

Ed è un abuso la strumentalizzazione, da parte di stampa e TV, della protesta dei grillini, per nascondere le ragioni che hanno generato la reazione deI mov5s e le problematiche ad esse connesse: la ghigliottina e i diritti dell'opposizione, il regalo alle banche e i soldi pubblici.

Quanto spazio è stato dedicato a questi argomenti? Quanti trasmissioni hanno spiegato il meccanismo del trasferimento di 7,5 miliardi di euro dalle riserve della banca d'Italia,che sono soldi pubblici, al capitale, e quindi alle tasche degli azionisti, che sono banche private? Quanti talk, quanti tg si sono soffermati sul rapporto tra ghigliottina e democrazia, sulla sussistenza di una norma regolamentare che la consente e sulla sua conformità alla Costituzione?

Ha sbagliato il governo, le istituzioni, hanno sbagliato i grillini o hanno fatto bene? quanti italiani sono stati messi in condizione di approfondire la questione, di verificare i torti e le ragioni degli uni e degli altri? A parte la trasmissione di Santoro, e gli articoli sul “Fatto quotidiano”, tutti gli altri media hanno dedicato tempo e spazio a pesare il grado di democrazia, di violenza e di omofobia del movimento e hanno ignorato tutto il resto.

In questo modo alcuni media hanno favorito la convinzione popolare, che tutto si era svolto secondo le regole. Quando “una tantum” un parlamento non vota e non discute è solo un' azione politica sbagliata. Quando si genera la convinzione che tutto ciò è normale, che il bavaglio all'opposizione è un atto legale, senza sopraffazione o errore, allora si apre il varco ad una deriva autoritaria.


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