Il Senato approva la manovra. Nel Milleproroghe saltano le modifiche promesse dal Governo

par IlCapoluogo.it
giovedì 22 dicembre 2011

Il Senato ha approvato la fiducia alla manovra economica di Monti con 251 sì e 41 no (24 voti in meno rispetto alla fiducia del 17 novembre). Durante il dibattito parlamentare il Governo aveva accettato ordini del giorno che lo impagnano a correggere la poratata della soppressione di Inpdap ed Enpals, e ad assicurare garanzie di stabilità ai 700 portieri in esubero dei due enti soppressi. Ma di queste modifiche, nel testo del decreto Milleproroghe presentato oggi dall'esecutivo, non c'è traccia.

Nei giorni scorsi, numerosi deputati e senatori hanno presentato ordini del giorno per sensibilizzare il Governo a correggere la portata dell’art. 21 del decreto legge n. 201\2011 nella parte riguardante la soppressione dell’Inpdap ed Enpals. Il provvedimento è stato approvato oggi in via definitiva, dopo un iter brevissimo, dettato dalla nota gravità della situazione economica e dalla richiesta fiducia, da parte del Governo, ad ambedue i rami del Parlamento.

Gli ordini del giorno sono stati accettati dal Governo ed avevano la finalità comune di assicurare garanzie di stabilità agli oltre 700 ex portieri in esubero rispetto alle piante organiche attuali dei due enti soppressi, ma assunti oltre 10 anni fa, per effetto di specifica legge a seguito della dismissione del patrimonio immobiliare degli enti stessi, impegnando il Governo a non penalizzare tali risorse, a non disperdere le professionalità nel frattempo formate ed a trovare soluzioni organizzative alternative alla messa in mobilità di questo personale.

Inoltre a salvaguardare il welfare che Inpdap svolge in materia di concessione di prestiti e mutui, autofinanziato dagli stessi dipendenti e pensionati pubblici - i quali potrebbero rischiare ora di vedere vanificati i contributi finora pagati, perché destinati nel calderone generale dell’Inps - ed a tutelare le famiglie che hanno in corso piani di ammortamento per i debiti contratti.

Il Governo, ancora, viene impegnato ad allineare i termini di operatività delle strutture e degli Organi degli enti soppressi per consentire una continuità nella gestione della pur breve fase transitoria, fissata in 5 mesi – da gennaio a maggio 2012 – dallo stesso art. 21.

Oggi, l’Esecutivo ha presentato il testo del decreto-legge c.d. “Mille proroghe”, con il quale poteva cogliere l’occasione di recepire le indicazioni espresse dagli ordini del giorno dei due rami del Parlamento dopo averle tutte accettate; invece ha eluso completamente gli ordini del giorno e la richiesta di attenzione verso la grave situazione di disagio in cui si trova il personale in esubero e le relative famiglie e, addirittura, ha ridotto i tempi di attività degli organi rispetto a quelli delle strutture, nella gestione della fase transitoria (organi che bene avrebbero potuto operare in modo efficiente nella delicata fase dei decreti di trasferimento delle risorse) creando ulteriori difficoltà sul piano operativo.

Appare incomprensibile come il Governo, impegnato in sede parlamentare da precisi ordini del giorno, nel primo atto normativo susseguente ignora gli impegni assunti ed anzi adotta provvedimenti che vanno nella direzione opposta. Sembra quasi che il Milleproroghe sia stato preparato in contemporanea con la stessa manovra economica, e in suo parallelo, per guadagnare ancora tempo: infatti le indicazioni delle due Camere non sono state recepite.

(red)


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