Il Senato approva, l’Italia disapprova

par Voltaire
mercoledì 22 dicembre 2010

Ieri il Senato della Repubblica ha vissuto un’ altra giornata da suk arabo. Nel caos generale la vicepresidente Rosi Mauro, leghista tutta d’un pezzo, ha dichiarato approvati tre emendamenti presentati dall’opposizione. Il fatto di per sé irrilevante avrebbe però costretto il passaggio della riforma delluniversità in terza lettura alla Camera dei Deputati decretandone l’affossamento. Il governo di minoranza di Silvio Berlusconi a Montecitorio si avvale di una pseudo maggioranza di tre deputati quindi tende a tenersi lontano dalla Camera bassa presieduta da Gianfranco Fini.

Per fortuna a soccorso del centrodestra è arrivato il regolamento del Senato e Il suo presidente Renato Schifani che ha annullato le votazioni avvenute per alzata di mano mentre la giunta del Regolamento ha decretato a maggioranza che si rivotino gli emendamenti in questione dal 6.21 al 6.32 nella giornata di giovedì 23 dicembre. Tutto il questo è stato accompagnato dalle urla dell’opposizione, in una mezza giornata segnata da uno psicodramma collettivo.

Gli italiani che lavorano veramente non possono che rimanere allibiti dinanzi all’inefficenza delle assemblee elettive del nostro paese.

 

La confusione avvenuta ieri porterà ad uno slittamento dell’approvazione della riforma. La maggioranza premeva per un accorciamento dei tempi invece si tira la zappa sui piedi e per la fretta di chiudere si infligge un’ennesima figuraccia. La ministra Gelmini pur di vedere il suo nome associato alla tanto agognata riforma non sa piu’ a che santo votarsi.

La vicepresidente leghista che gestiva l’aula del Senato come una vigilessa di paese dirigge il traffico congestionato che accorre ad una sagra di paese, rappresenta il volto piu’ autoritario ed antidemocratico di questa maggioranza che agisce in sfregio delle istituzioni e degli studenti che protestano fuori dai palazzi del potere.

Sicuramente parte della responsabilità è da ricondurre al cosiddetto terzo polo che ormai anestetizzato dell’eloquio di Casini si è appiattito sulle posizioni del governo. Futuro e Libertà dopo la batosta presa a seguito della fiducia del 14 Dicembre sembra aver perso il suo smalto e si trincera dietro un pericoloso immobilismo. Mentre Gianfranco Fini dichiarava che la legislatura può arrivare al termine. Cosa deve sperara un cittadino italiano che chiede un opposizione seria a questo governo e non desidera piu’ vedere scene come queste in Parlamento?


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