Stelvio, il Prezzo della fiducia...

par Fabrizio Pizza
venerdì 24 dicembre 2010

Ennesima decisione che avrà sicuramente una ricaduta internazionale sull’immagine e sulla credibilità dell’Italia. La gestione del Parco Nazionale dello Stelvio è stata smembrata e affidata agli enti locali. In oltre un secolo di storia di parchi nel nostro Continente, non è mai accaduto che un Paese cancellasse, di fatto, un Parco Nazionale

L’opposizione accusa: Il debito con l'Svp, che si è astenuto sulla fiducia, è saldato. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo che modifica la disciplina del Parco nazionale dello Stelvio smembrandone la gestione sin qui unitaria a favore delle amministrazioni locali.

Non ne avremo mai la certezza, ma gli indizi sono tanti. Anche in questo particolare caso si vede come la scelta sul votare o meno la fiducia è stata indirizzata da interessi personali e locali. Sentirsi indignati in questi casi è un sentimento che deve andare oltre all'essere di destra o di sinistra, antiberlusconiani o meno. I nostri politici non possono muovere l'intera nazione come se ogni pezzo del puzzle valesse la propria poltrona

Il tempismo è quantomeno sospetto ed è facile pensare che il passaggio, fortemente gradito alla provincia autonoma di Bolzano, fosse stato promesso da Berlusconi agli autonomisti altoatesini in cambio dell'astensione in occasione del voto sulla mozione di sfiducia dello scorso 14 dicembre. "Non ci hanno detto se votate la fiducia vi daremo questo o quell'altro ma è vero - aveva ammesso la settimana scorsa il leader della Sudtiroler Volkspartei, Luis Durnwalder - che su due o tre cose ci sono state trattative con Tremonti e Calderoli".

"La decisione del Consiglio dei ministri di obbedire al diktat della SVP a smembrare uno dei più antichi parchi nazionali per affidarlo alle province è una ferita all'ambientegravissima", dichiarano i senatori del Pd Roberto della Seta, Vincenzo De Luca, Francesco Ferrante e Daniela Mazzuconi, della commissione Ambiente di Palazzo Madama. "Berlusconi, Fitto e Frattini - sottolineano i sentori - hanno voluto procedere nonostante l'opposizione del Ministro Prestigiacomo e del Consiglio regionale della Lombardia, che proprio ieri ha approvato un ordine del giorno del Pd contrario a questa scelta, perché hanno voluto pagare un debito di riconoscenza alla SVP che si è astenuta sulla fiducia al loro governo. Oltre tutto, la norma, è chiaramente anticostituzionale perché nella nostra Costituzione le competenze in materia di Ambiente sono affidate allo Stato mentre questa decisione di fatto le provincializza creando così un vero e proprio vulnus costituzionale e un grave precedente''.

La principale conseguenza di questa decisione è chiara: viene meno l'unitarietà della gestione del Parco e magari qualcuno in Trentino Alto Adige potrà coronare il proprio sogno di aprire le porte dei parchi ai cacciatori. Uno scempio ambientale per uno scambio politico, una forma forse ancor più grave di compravendita di voti e di degrado etico del modo di fare politica

Non si può continuare a trattare tutto come se fosse una merce....


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