Il Papa "benedice" la pena di morte per gli omosessuali (e critica aborto ed eutanasia)

par Giuseppe Ottaviano
venerdì 14 dicembre 2012

La notizia della visita in Vaticano della delegazione ugandese era passata inosservata, in fondo ricevere autorità dei paesi di tutto il mondo rientra tra i compiti generali di un capo di Stato. L’indignazione arriva perché a guidare la spedizione c’era proprio il presidente del parlamento ugandese Rebecca Kadaga, la promotrice della nuova legge contro gli omosessuali annunciata il 12 dicembre come un regalo di Natale per gli anti omosessuali. Per fortuna la delegazione era a Roma per partecipare alla settima Assemblea Consultiva dei parlamentari per la Corte penale internazionale ed alla Conferenza parlamentare mondiale sui diritti umani.

In Uganda l’omosessualità è ancora un reato punito dal codice penale, la stessa cosa succede in altri 37 paesi nel mondo. Come se non bastasse, il nuovo disegno di legge presentato dal deputato David Bahati e sostenuto dalla stessa Kadaga prevede un inasprimento delle pene che, oltre a punire con l’ergastolo, vede nella sua prima stesura condannare con pena di morte il reato di “omosessualità aggravata”. L’incontro si conclude con la benedizione della delegazione e del presidente Kadaga. La notizia viene riportata anche sul sito del Parlamento dell’Uganda in prima pagina; certo, in questo momento, tale immagine rafforzerà enormemente le posizioni prese dal governo.

La visita sembra aver illuminato anche il nostro Pastore tedesco, che, lanciando oggi il messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, sceglie un singolare messaggio di solidarietà e fratellanza: “Aborto, eutanasia, nozze gay sono un’offesa alla persona”. Il messaggio del Papa è sicuramente una risposta alla recente delibera del Parlamento europeo secondo cui "la famiglia è anche gay". La plenaria di Strasburgo ha invitato gli stati dell'Unione a regolamentare le unioni tra persone dello stesso sesso e ha anche espresso la necessità di una tutela particolare per le vittime dei reati di discriminazione sessuale.

Il presidente dell’Arcigay Flavio Romani non sembra, però, aver compreso il messaggio di pace e amore del Sommo Pontefice e commenta indignato: “Quello che oggi papa Benedetto XVI ha anticipato quale messaggio per la Giornata Mondiale della Pace che si celebrerà l’1 gennaio 2013 è probabilmente il peggiore di sempre: arma infatti gli omofobi di tutti i paesi con un invito ad una crociata senza quartiere contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso”.

Romani afferma che il matrimonio tra omosessuali si sta diffondendo in tutto il mondo e vede il messaggio del Papa come un chiaro segnale di debolezza: “Leggere però nelle altisonanti parole del pontefice che il matrimonio tra persone dello stesso sesso è una minaccia per la giustizia e per la pace, oltre a qualificare da sé il messaggio, testimonia l’assenza di argomentazioni realistiche e sensate da parte della Chiesa Cattolica sull’argomento”.

 


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