Il PD ed il fantasma di Matteo Renzi

par Lorenzo Di Caprio
mercoledì 27 febbraio 2013

Avete un mese di tempo per riuscire a perdere le elezioni”. Parola di Maurizio Crozza, che un mese fa avvertì il capogruppo al Senato PD Anna Finocchiaro. Bene, nell'elezione dell'incertezza il fantasma di Matteo Renzi si materializza sempre di più, a discapito di un Pierluigi Bersani sconfitto anche nella sua Bettola.

E allora, dopo una cocente delusione come quella odierna, il pensiero dello stesso elettorato PD va al Sindaco di Firenze. "Ah se ci fosse stato Renzi": su twitter (usato ancora una volta come massimo strumento di diffusione) è questo il monito lanciato dagli elettori e, d'altra parte, hanno le proprie ragioni.

Se il 38enne fiorentino fosse stato il candidato Premier, Silvio Berlusconi non si sarebbe candidato. Quest'ultimo, conscio dei propri limiti, si sarebbe fatto da parte lasciando i resti del Popolo della Libertà ad Angelino Alfano (fino a prova contraria ancora candidato Premier). Renzi, inoltre, sarebbe riuscito anche a raggruppare diversi tipi di elettorato: non solo avrebbe soddisfatto la voglia di cambiamento dell'elettorato di sinistra, ma abbracciava anche quella percentuale (piuttosto larga) di elettori delusi dalla destra attuale e dal centro.

Il Partito Democratico, a conti fatti, avrebbe potuto festeggiare una vittoria con ore di anticipo ed un leader tanto giovane quanto carismatico, mentre ora si trova dinanzi ad un Parlamento senza alcuna speranza di governabilità ed un malcontento comune. Grillo, intanto, se la ride...


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