Il MoVimento e la negazione della Shoah

par Daniel di Schuler
giovedì 17 ottobre 2013

Nel settantesimo anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma, salta, per l'opposizione dei grillini, il progetto di approvare la legge contro il negazionismo già in commissione Giustizia del Senato.

In Italia, negare la realtà della Shoah continua a non essere un reato

La commissione Giustizia del Senato, riunita in quella che avrebbe dovuto essere una sede deliberante, avebbe dovuto approvare ieri, perlomeno nelle intenzioni del suo presidente Pietro Grasso, la legge contro il negazionismo.

Questo non è accaduto perché, a norma di regolamento, la sede deliberante è stata revocata su domanda di cinque componenti la commissione; i quattro senatori del M5S cui si è unito il Psi Enrico Buemi. Ne risulta che la legge sarà approvata solo dopo la discussione in aula, i cui tempi saranno fissati da un’apposita riunione dei capigruppo che dovrà pure tener conto che l’ultima settimana d’ottobre il Senato non lavorerà a causa della sessione di bilancio.

Dure le reazioni degli altri partiti, alla scelta dei grillini. Per Finocchiaro il M5S si sta dimostrando “spregiudicato e menefreghista”, pronto a condizionare alla propria strategia politica “anche a una norma destinata a rendere giustizia alla memoria della deportazione degli ebrei e dell'Olocausto". A Schifani, presidente dei senatori PdL “dispiace che anche un disegno di legge di così grande civiltà, diventi strumento di un'incomprensibile lotta politica”.

E ancor più dispiace vedere a che stiano servendo i voti quegli italiani, certo non pochi, che hanno avuto fiducia di Grillo e dei suoi pensando fossero gli ultimi e migliori campioni dei più alti valori della nostra democrazia.

Voti che sta utilizzando, e con il massimo cinismo, una formazione politica che, se i comportamenti valgono più della facili dichiarazioni di principio, è ormai da ritenere del tutto simile a quelle della peggior destra europea. Se Bossi ha applaudito le posizioni di Grillo sulla cittadinanza per jus soli e sull’abolizione del reato d’immigrazione clandestina, si può immaginare di chi registrerà il plauso la decisione presa ieri dai senatori del M5S.

Sicuramente, poi, in aula, i senatori del M5S non si opporranno all'approvazione della legge. Nel frattempo arriveranno, e circolano già in rete, i distinguo e le precisazioni dei militanti grillini. Diranno, come accaduto appunto con l’abolizione del reato d’immigrazione clandestina, che la legge sul negazionismo non faceva parte del sacro programma. Spiegheranno che ancora non era stata debitamente discussa tra loro.

Una cosa, però, dovrebbero spiegarcela un volta per tutte.

Esistono, per loro, valori non negoziabili? O tutto dipende dalle decisioni che la rete prende in un determinato momento? Se è così, forse non han capito bene che cosa sia la democrazia, per diretta che possa essere.

Quanto ai discorsi di opportunità politica fatti sui morti, di ieri come di settant’anni fa, meglio tacere. Di volgarità, le uniche con cui davvero potrei esprimere quel che ne penso, in rete ne girano già troppe.

 

Foto: Ghedo/Flickr


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