Il M5S come l’Uomo Qualunque: un partito destinato al fallimento?

par Mario Barbato
giovedì 12 gennaio 2017

Il Movimento Cinque Stelle, fin dalla sua nascita, ha basato il suo successo fustigando i partiti tradizionali, accusandoli di ogni sorta di nefandezza e di corruzione. Ma quando poi è toccato a grillini sedere sulle poltrone del governo, almeno nelle città, hanno imitato i vizi e i difetti di una classe politica che fatica a rinnovarsi.

Negli ultimi mesi i Cinque Stelle sono stati i protagonisti assoluti della politica. Hanno vinto in due grandi città: Torino e Roma. E la capitale è il banco di prova che se vinta coronerebbe i grillini a forza nuova del paese e se persa confinerebbe il movimento nel recinto dove si trovano tutti gli altri partiti, privata di credibilità agli occhi degli italiani.

L'inizio però non è promettente: l'amministrazione della giunta Raggi a Roma comincia a fare acqua da tutte le parti. La gestione della giovane e inesperta sindaca è stata finora segnata da una continua rotazione di dirigenti, assessori e funzionari pubblici, a cui si è aggiunta la vicenda legata alla corruzione del suo braccio destro Marra.

La capitale d'Italia intanto resta malgovernata: il degrado deborda da ogni angolo, i rifiuti si accumulano, la sicurezza resta un miraggio e a poco serve addossare le colpe a tutte le amministrazioni precedenti se poi, dall'insediamento di Virginia Raggi a sindaca di Roma, i romani non hanno visto nessuna novità di metodo e di merito.

Senza una vera classe dirigente del movimento, la sindaca ha puntato su persone che erano già note nelle amministrazioni precedenti. Un sostegno che si è rivelato un peso, un legame forte con il passato, con quei poteri forti che governano Roma e che si sono solo affacciati alla cronaca con le vicende di Mafia Capitale.

Sarà difficile andare avanti in questo modo. Massimo Giannini ha scritto che "la Capitale, distrutta da una mafiosa consociazione tra potentati deviati di sinistra e di destra, è al suo anno zero". Ma continuare a dribblare i problemi incolpando le amministrazioni precedenti non è certo il modo migliore per cominciare a cambiare lo stato delle cose.

Era chiaro a tutti che i grillini avessero trionfato perché rappresentavano il nuovo che avanzava, la voce del popolo contro i soprusi dei potenti. In questo c'è una forte affinità con l’Uomo Qualunque il movimento che spopolò nel dopoguerra per poi liquefarsi sotto le lusinghe della Democrazia Cristiana. Che stia per succedere così anche al M5S?


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