Il Golpe bianco (quello che i giornali non vi diranno)

par Cristiano S.
lunedì 22 aprile 2013

La geniale strategia di Grillo col topolino Bersani e l'atto di imperio di Re Giorgio I.

Prima di venire al golpe bianco una nota su Grillo. La sua intelligenza e capacità strategica mi spaventano. Agisce per obiettivi in modo progressivo e scientifico, in una parola implacabile. Il primo per chi non se ne fosse accorto è stato la distruzione del PD. Il cavallo di troia Rodotà, usato con sapienza magistrale degna del miglior Ulisse.

Molti si sono chiesti perché sia stato scelto proprio lui, di fatto rappresenta la casta non meno di un Prodi o di un Napolitano stesso. Un megapensionato di platino con mille incarichi alle spalle. Ed allora? È stato scelto proprio per questo, era l'esca perfetta.

Per stanare Bersani come si fa con un topolino goloso, di fronte non certo agli occhi degli elettori del M5S ma di quelli del Pd stesso che poi sono finiti con tessera ed accendino in mano. Rodotà che è un gentiluomo si è prestato e siccome è un gentiluomo molto intelligente lo ha fatto ben sapendo che non sarebbe stato eletto ma si è tolto qualche sassolino dalla scarpa nei confronti dei suoi ex compagni di viaggio politico. Missione compiuta!

Ma veniamo al nostro Re Giorgio ed al suo golpe, perché di nulla altro si tratta. Sarebbe simpatico chiedere al Presidente della Repubblica come si pensa di demandare la soluzione dei problemi del paese a quanti li hanno creati, ne vedrete delle belle su ministri e sottosegretari, ma questa è già politica.



Il problema è un altro.

Di fatto Napolitano condizionando la sua candidatura alla creazione di un governo di larghe intese ha reso nulle le elezioni, ha vanificato l'espressione della volontà popolare. Già, perché fino a prova contraria il Pd ed Pdl erano agli occhio dei cittadini schieramenti CONTRAPPOSTI, assolutamente alternativi uno all'altro.

Ha mischiato le carte a partita in corso finché non sono uscite come facevano comodo al banco. La faccia sorridente di Berlusconi e il pianto liberatorio di Bersani sono le maschere di una tragedia greca di cui non siamo solo spettatori ma vittime.

Vediamo dopo quel grande statista di Monti in mano a chi ci metterà il Re Giorgio ma, come si dice, non c'è notte troppo lunga per impedire al sole di risorgere e quando sarà mattino è bene che ci si lavi bene il viso con acqua gelata e si vada al voto con la testa sulle spalle. Per il poco che vale è l'unica arma che abbiamo.


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