Il Futuro al Festival della Mente
par Marinella Zetti
giovedì 29 agosto 2019
La XVI edizione si terrà a Sarzana dal 30 agosto all’1 settembre, il tema sarà affrontato in 40 incontri, 20 eventi per bambini e 6 workshop. Un luogo per riflettere e massaggiare le celluline grigie.
Non lo nascondo, il Festival della Mente è uno dei miei preferiti. A mio avviso, permette di riflettere e praticare un bel massaggio stimolante alle celluline grigie. Da molti anni desidero andarci, spero di riuscire a partecipare alla XVI edizione che si terrà a Sarzana dal 30 agosto all’1 settembre.
Quest’anno anche il tema è molto intrigante: il futuro. Sarà affrontato in 40 gli incontri in programma ai quali si aggiungono 20 eventi ideati appositamente per bambini e ragazzi e 6 workshop didattici nella sezione curata da Francesca Gianfranchi, un vero festival nel festival.
È il primo festival europeo dedicato alla creatività e alla nascita delle idee promosso dalla Fondazione Carispezia e dal Comune di Sarzana con la direzione di Benedetta Marietti.
500 i volontari, di cui la maggior parte studenti che con passione e generosità contribuiscono a creare quel clima
Benedetta Marietti ha precisato che sono state le parole di Abraham Lincoln “Il modo migliore per predire il tuo futuro è crealo” a ispirare il filo conduttore della XVI edizione.
«Il concetto di “futuro” è sempre stato importante e necessario per la mente umana – ha sottolineato Marietti – ma acquista particolare significato in un’epoca come la nostra, densa di cambiamenti sociali, di trasformazioni tecnologiche e di incognite che gravano sul presente. Con il consueto approccio multidisciplinare, il festival si interroga sugli scenari possibili che ci attendono in campo scientifico e umanistico, senza però dimenticare che per guardare al domani bisogna conoscere il passato».
Come potete immaginare, il programma è vasto e molto interessante, io vi darò solo un piccolo “assaggio”, per ulteriori informazioni, anche sui costi per assistere alle lezioni e agli interventi, vi consiglio di visitare il sito della manifestazione.
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E poi gli eventi serali, tanti e tutti interessanti. Con teatro e musica.
Un esempio? In anteprima per il pubblico del Festival della Mente, il regista Raphael Tobia Vogel porta in scena Marjorie Prime, un testo che esplora il rapporto tra memoria e identità, scritto dal drammaturgo Jordan Harrison – finalista al premio Pulitzer 2015 – e prodotto dal Teatro Franco Parenti. Se esistessero tra noi i Prime, ologrammi di persone care venute a mancare, riusciremmo a relazionarci a loro come se fossero l’originale? L’Intelligenza Artificiale può soddisfare i nostri più chiari bisogni e i nostri più intimi desideri ed essere utilizzata per sconfiggere la solitudine o aiutare l’essere umano a conoscersi meglio?
E pensate che questo è solo un piccolo assaggio.