Il CBGB della discordia

par Ambra Zamuner
mercoledì 10 dicembre 2008

Ma dove saranno i luoghi così al giorno d’oggi?

Locale storico a Manhattan il CBGB nato nel 1973, e presto diventato un punto di passaggio cruciale del punk rock newyorkese. Il suo fondatore Hilly Kristal aveva tutt’altra idea quando decise di aprire un locale dove prima gestiva un bar. L’acronimo del nome del famoso ritrovo sta infatti per Country BlueGrass Blues, il punto di partenza era quindi farci suonare band che proponessero country, blues e bluegrass genere musicale nato in America e contaminato da influenze irlandesi e scozzesi con vocalità gospel.

Molto presto però le quattro mura incastrate nell’affollato quartiere di Bowery videro passare una gran fetta della storia della musica mondiale. I Ramones erano praticamente di casa (Dove c’è Joey c’è casa), la prima formazione di Debbie Harry e poi i Blondie passarono di lì, i Rancid girarono un video (Red Hot Moon), Patti Smith esordì nel 1974 proprio al CBGB. Durante gli anni ottanta il locale però prese la piega di qualsiasi locale che propone musica innovativa e indipendente (dal sistema) quella dell’hardcore punk. Le domeniche erano dedicate infatti a questo genere, gli spettacoli erano poco costosi o ad ingresso libero e anche se durò poco a causa della violenza che scaturiva spesso da questi show, il Matinee Day durò fino agli anni novanta. La lunga carriera del CBGB e delle storiche band che hanno calcato il suo palco è documentata dai muri dei camerini e dei bagni, su cui campeggiano le firme dei gruppi ospitati.

Tralasciando forse la sua storicità in termini di esistenza per fare da tramite tra la musica un po’ fuori dal coro e i giovani newyorkesi il CBGB comincia a produrre merchandise come mai aveva fatto, sebbene già ai tempi qualcosa ci fosse come souvenir, aprendo un negozio affiancato al locale in cui spendere bene i propri dollari. Ciò sembra non essere bastato a Hilly per mantenere in piedi il suo sogno, nel 2006 dopo una lunga battaglia legale contro i proprietari causa affitto spropositatamente alto (che strano... a New York poi?) il CBGB chiude i battenti.

Hilly però non si rassegna e progetta di riaprire e riportare al vecchio “sfarzo” il progetto a Las Vegas, dichiarando di essersi impacchettato tutto, anche i cessi in cui Ramone fece pipì. Ognuno ha i suoi feticci cari amici del punk, e sebbene la manovra commerciale sembrasse degna ci si è messa la vita di mezzo, anzi la signora con la falce che nel 2007 ha portato via Hilly Kristal all’età di 75 anni. Un locale non diventa leggendario solo per le grandi star che ci suonano, si sviluppa intorno una sorta di atmosfera scura e misteriosa che attrae magneticamente ogni generazione.



Il CBGB ha avuto una vita intensa e ancora oggi non ce la fa a stare lontano dai problemi, proprio come un James Dean nell’epoca dei belli e dannati.
Recentemente si sta combattendo una sanguinosa lotta per il possesso del marchio. Da un lato l’ex moglie di Kristal, Karen e il figlio della coppia Dana, dall’altra la figlia Lisa Kristal che ha ereditato tutto il patrimonio lasciando il fratello e la madre in brache di tela. Karen sostiene che il locale fosse intestato a lei, poiché Hilly dopo aver dichiarato bancarotta non aveva molte credenziali, inoltre ribadisce di aver lavorato al CBGB sottopagata dopo aver creato e disegnato il logo.

L’ex manager dei Ramones se la ricorda bene alla porta, metteva un po’ di paura a tutti in realtà, ma non c’è dubbio che lavorasse davvero all’interno del locale con mansioni diverse. Le carte dicono che la signora cedette la proprietà al marito nel Gennaio del 2005, proprio quando il locale cominciava ad avere problemi di affitto arretrato. Chiaramente Karen non ricorda di aver firmato nessuna carta (che porta anche la firma del marito ma non di testimoni o avvocati) a riguardo anche se gli avvocati sostengono che l’ex Mrs. CB’S soffra di una sindrome che azzera la memoria a breve termine. Dunque si prospettano tempi duri e soprattutto lunghi per una risoluzione. Sembra che la pace non sia fatta per un posto così, nemmeno quando il merchandise ormai risulta stipato in un magazzino nel Jersey, abbandonato alla grande distribuzione, in una comodità che non sembra adatta.

Si può togliere un locale da un sobborgo urbano e fremente, ma non si può togliere il sobborgo urbano e fremente da un locale.


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