Il Business delle pandemie. Ecco chi ci guadagna...

par Emilia Urso Anfuso
sabato 13 giugno 2009

Ormai, ci stiamo abituando ad averne una nuova di anno in anno. Da “Mucca pazza” all’aviaria all’attuale suina, le influenze fanno ormai parte del nostro quotidiano.

Ormai, ci stiamo abituando ad averne una nuova di anno in anno. Da “Mucca pazza” all’aviaria all’attuale suina, le influenze fanno ormai parte del nostro quotidiano. Poco a poco, con una precisione quasi millimetrica, nella mente di ogni cittadino del mondo, è stata inoculata una certezza: le nostre cellule possono essere attaccate da organismi virali che potrebbero addirittura portarci alla morte. Un granellino di terrore in più, in una società che già palesa un notevole stato di allarme per le condizioni socio economico ed ambientali che ormai vede protagonisti persino – se non sopratutto - le grandi potenze mondiali.
 
Siamo stati contagiati non tanto dai vari virus, quanto dal terrore di contrarli. In realtà, gli stessi numeri sbandierati non dovrebbero portare ad uno stato di eccitazione terrorifica collettiva, ma come si sa il gioco del Sistema, porta l’Essere Umano dove vuole, senza alcun tipo di sconto.
 
A mio avviso, piuttosto che allarme nuove pandemie, dovremmo fare un’analisi diversa: considerare ad esempio le scarsissime condizioni igieniche ed ambientali attraverso le quali il bestiame per l’alimentazione viene portato avanti sino al macello.
 
Molte sono le contraddizioni del sistema di allevamento. In molte nazioni, le condizioni igienico sanitarie minime, non vengono prese in considerazione. Oltretutto, si somministrano forti dosi di antibiotico agli animali, per arginare virus che si propagano velocemente all’interno degli allevamenti. Farmaci che dall’animale passano all’uomo. Virus che possono modificarsi “grazie” ai cocktail di antibiotici somministrati, per coprire condizioni igieniche pestilenziali. Virus quindi, che possono deviare ed attaccare altri organismi, umani.
 
Poi, c’è da prendere in considerazione la situazione ambientale globale. Molti sono gli scienziati che stanno tentando di mettere un chiaro e preciso punto di allarme, sul fatto che anche l’inquinamento ambientale è un fondamento di proliferazione di nuove malattie nel bestiame. Il bestiame arriva al macello. L’uomo ne mangia le carni. Si ammala, perché quelle carni hanno comunque assorbito una percentuale di tossine presenti nell’aria che si vanno ad aggiungere a quelle assorbite dagli stessi esseri umani. Danno si aggiunge al danno.
 
Sicuramente, oltre queste analisi sanitario ambientali, non si può non riflettere sul fatto che, le industrie farmaceutiche vedano a livello internazionale, un ottimo canale di sviluppo economico proprio nel settore della creazione, non solo di vaccini ma di una serie di medicinali che si propongono poi a guisa di moderazione di vari effetti collaterali che si possono a buona ragione individuare nell’assunzione di carni non esattamente consone all’alimentazione umana.
 
In pratica: una percentuale di rischio pandemia da animali, può sicuramente essere addebitato alle condizioni igienico sanitarie all’interno degli allevamenti. Un’altra percentuale è legata alle condizioni ambientali. Un’altra buona parte della propaganda pandemia, risulta poter essere un nuovo business per quei bisonti dell’economia che sono le industrie farmaceutiche.
 
Non possiamo girare la testa dall’altra parte e pensare di dover solo accettare passivamente, di volta in volta, un nuovo attacco alla nostra salute. E questa condizione di consapevolezza, può essere generata solo dall’accettazione univoca di certe realtà. Le industrie farmaceutiche, che da un lato sembrano fornire soluzioni a malattie, sono dall’altra parte molto interessate alla generazione di nuove forme di attacco all’organismo umano. E’ il loro business. E si fonda proprio sul dilagare e non sull’arginare le condizioni di cattiva salute umana.
 
Oltretutto, per chi non ne fosse a conoscenza, i garanti delle case farmaceutiche, non sono persone super partes. Sono funzionari pagati dalle lobby farmaceutiche, che mettono i loro timbri di accettazione di questo o quel farmaco, senza quindi dare garanzia all’umanità che quel farmaco sia in effetti vicino alle regole stesse della salute globale.
 
E’ del 2003 un rapporto di un gruppo di ricercatori e medici, che hanno palesato come nei paesi occidentali annualmente, muoiano centinaia di migliaia di persone “grazie” all’assunzione di farmaci. Negli Stati Uniti sembra addirittura essere la prima causa di morte. Ed in questo esempio, non prendo in considerazione l’utilizzo non controllato da parte del medico curante, di medicamenti decisi di volta in volta dal paziente, quella che si chiama auto cura. No, lo studio prende in considerazione, gli effetti deleteri sull’organismo umano, di farmaci somministrati.
 
In Italia, ogni giorno abbiamo un bollettino di guerra che non viene mai fornito alla cittadinanza: 80 morti, per “cure” mediche”. Ci stiamo ammalando delle cure che ci somministrano, fino a morirne.
 
Un punto da cui partire, per poter prendere atto, innanzitutto di un genocidio di massa, che di volta in volta porta al virus del momento o alla morte per assunzione di farmaci che se da un lato curano una malattia, dall’altro danneggiano l’organismo fino a portarlo alla morte.
 
Cosa fa l’OMS – Organizzazione Mondiale per la Sanità – nel frattempo? Nulla di indicativo nel prendere misure a reale tutela dei cittadini del mondo. Anzi: proprio le pandemie, sono seriamente prese in considerazione dall’OMS per richiedere alle industrie farmaceutiche nuovi farmaci di cura e prevenzione. Una commistione di interessi? E’ probabile, alla luce degli eventi reali.
 
Nel frattempo, i media internazionali, da un lato inneggiano al terrore pandemia, dall’altro quasi in maniera subitanea, propagano messaggi di tranquillità, facendo parlare ora questo ora quell’esperto. Non ci si capisce nulla, in sintesi.
 
Ciò che appare lampante, è che al momento il Messico – sorgente di questa influenza suina – vede abbattersi totalmente il settore turistico che è la fonte principale dell’economia interna. I soliti noti, guadagnano miliardi e vedono salire vorticosamente le proprie quotazioni di Borsa: se iniziate a seguire gli andamenti finanziari, vi accorgerete che esiste un settore che non conosce mai crisi: quello farmaceutico.
 
In queste ore, si parla di pandemia anche nella Comunità Europea. Sembra si voglia portare le cittadinanze ad un vaccino “preventivo” per la pandemia suina. Un atto coercitivo che, alla luce di quanto esposto, può solo far tremare ancor più, di paura. ...cosa si vorrà inoculare nel sangue umano? Siamo certi di volerci sottoporre ad una vaccinazione preventiva senza esser certi di ciò che ci verrà iniettato nelle vene? Ancora una volta, la conoscenza dei fatti, può essere un trampolino di lancio atta a rendere tutti un pò più consapevoli e meno vittime del Sistema.

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