Il 2011 deve essere l’anno dell’Italia digitale

par Fabio Chiusi
lunedì 3 gennaio 2011

Da oggi l’Italia digitale si sveglia senza molti degli inutili lacci del decreto Pisanu. Bene, ma non è tempo di gioire, peché la situazione è questa:

Fonte: Cittadini e nuove tecnologie, Istat, 2010.

Su Lettera43.it ho steso brevemente il punto sulla liberalizzazione del wifi e sui numeri del ritardo dell’Italia rispetto al resto d’Europa, cercando di capire da Juan Carlos De Martin, Guido Scorza, Stefano Quintarelli e Luca Bolognini che cosa andrebbe fatto da subito per azzerarlo. Tra le proposte e i temi da dibattere:

Poi c’è tutta la battaglia per la libertà di espressione in rete, che dopo il ciclone Wikileaks attende solo di esplodere. E l’Italia, con i deliranti propositi dimostrati dal legislatore negli ultimi tempi, dal ddl Alfano passando per il Lauro e il Romani, non farebbe certo eccezione. Facciamoci trovare pronti. Magari puntando in alto, come ha fatto Stefano Rodotà. Perché il 2011 sia l’anno in cui l’Italia elabori una agenda digitale che le consenta di uscire dal medioevo, e di catapultarla, finalmente, nel presente.


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