Ici-Chiesa: annunciata la legge, trovato l’inganno

par UAAR - A ragion veduta
lunedì 27 febbraio 2012

Il premier Monti aveva annunciato di voler finalmente imporre l’Ici-Imu sulle proprietà ecclesiastiche a uso anche solo parzialmente commerciali. Vescovi e scuole cattoliche hanno subito elevato alti lamenti. E il governo sembra proprio volerne prendere atto.

Tutto ruota, infatti, alla definizione di ‘commerciale’. Come ha spiegato Lorenzo Salvia oggi sul Corriere della Sera, è sufficiente che le scuole paritarie non producano utili per essere ’salvate’ dalla tassazione. E l’interpretazione potrebbe estendersi a ospedali e alberghi. Come sa bene chiunque abbia consultato qualche bilancio, per far uscire un risultato in pareggio non occorrono grandi voli pindarici. Anche quando, facendo un giro su internet, si può incappare in scuole primarie già foraggiate da Stato e Regione che chiedono 2.655 euro + 900 euro per rette e mensa.

Del resto, il provvedimento era malvisto da gran parte della maggioranza che sostiene il governo. L’esponente ultracattolico del PD Giorgio Merlo aveva già ieri invitato l’esecutivo a non cedere alle pressioni “laiciste e anticlericali”: oggi Beppe Fioroni, leader di quella corrente, ha lanciato a sua volta l’allarme dalle colonne del Messaggero: “Chiuderebbero tutte le materne gestite dai religiosi”. Ma anche l’house organ di casa Berlusconi, Il Giornale, ha aperto oggi con un apologetico editoriale del direttore Alessandro Sallusti dal titolo L’Ici alla Chiesa ha il sapore della vendetta.

Insomma, sembra proprio che anche questa volta la lobby cattolica ce l’abbia fatta. Come ha ricordato ieri sera Luciana Littizzetto a Che tempo che fa, la Chiesa rimane al momento l’unica realtà non toccata dal governo Monti. O governo Bagnasco che dir si voglia. Come dimenticare il conflitto d’interessi della sottosegretario all’Istruzione Elena Ugolini, preside del liceo privato ‘Malpighi’ di Bologna?


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