Il re è nudo

par Cesarezac
lunedì 22 luglio 2013

Questa espressione è tratta da una fiaba di Hans Christian Andersen pubblicata nell’anno 1837, intitolata "I vestiti nuovi dell’imperatore" menzionata in quelle situazioni nelle quali una maggioranza di osservatori sceglie consapevolmente di non fare parola di un fatto conosciuto da tutti, fingendo di non vederlo.

SETTE, l’inserto del Corriere della Sera, numero 29 del 19 luglio, riporta in copertina testualmente: “ Il 25 luglio 1943 il Gran Consiglio del fascismo decretava la caduta di Mussolini. Ma per l’Italia, dopo l’illusione del ritorno alla libertà, cominciava la stagione della guerra civile”. Era ora che si avesse il coraggio di denunciare pubblicamente che questa è la causa del miserando declino in cui versa il Paese: ben oltre mezzo secolo di guerra civile anzi, sarebbe meglio dire, incivile. Tutte le analisi della situazione da parte d’illustri politologi e grandi firme del giornalismo che non tengono conto di quest’antefatto sono sballate e ipocrite.

Nell’immediato dopoguerra, la penisola italiana costituiva un appetitoso boccone per le mire espansionistiche dell’URSS di Giuseppe Stalin. Alcide De Gasperi, consapevole del grave pericolo incombente, chiamò a raccolta gli italiani nella Democrazia Cristiana per fare da argine contro quest’attacco, e gli italiani risposero scegliendo in contrapposizione al Patto di Varsavia, di far parte del Patto Atlantico sotto l’ombrello difensivo degli Stati Uniti, che sostennero concretamente la nostra ricostruzione con vari aiuti, Piano Marshall, UNRA ecc. grazie ai quali il Paese si avviò sulla strada di un veloce progresso.

Tuttavia, se la maggioranza degli italiani era convinta della bontà della scelta atlantica, una parte non trascurabile di essi, coalizzata nel Partito Comunista di Palmiro Togliatti che era il più aggressivo e filosovietico partito comunista dell’Europa occidentale, insieme ad altre formazioni più o meno clandestine e oltranziste, auspicava la scelta comunista, che qualora vincente avrebbe ridotto le tante città d’arte di cui è ricco il nostro Paese in altrettante Berlino Est, meravigliosa città, che successivamente alla sua liberazione dal giogo comunista, con la caduta del “Muro”, si mostrava ridotta ad uno stato tale da necessitarne la demolizione e integrale ricostruzione. Analogamente, basti pensare alla sorte che sarebbe toccata alla città del Vaticano e alla basilica di San Pietro occupate dalle truppe sovietiche.

Da allora l’Italia è dilaniata da un sabotaggio continuo, culminato con gli Anni di Piombo, l’assassinio di Aldo Moro per opera delle Brigate Rosse, tuttora minacciosamente attive. Da allora, ogni tentativo di modernizzazione è ostacolato sistematicamente da una minoranza accecata da un odio cieco irragionevole contro le istituzioni e contro l’avversario politico, una minoranza infiltratasi come le metastasi del cancro in tutti i gangli vitali del Paese, dai mezzi d’informazione all’apparato giudiziario, strumento di una guerra rabbiosa, priva di senso della misura, spudorata, capace di perseguitare gli avversari politici con processi e sentenze assolutamente demenziali, mentre contemporaneamente concede la libertà ai peggiori delinquenti, pluriomicidi, sentenze strumento di destabilizzazione da parte di coloro che in tal modo pensano di prendere il potere.

Il Tartaglia che ha cercato di assassinare l’allora capo del governo è a piede libero dopo avergli causato l’avulsione di due denti, con l’attenuante di essere affetto da disturbi mentali, mentre tutti i suoi conoscenti e datori di lavoro hanno testimoniato essere una persona dall’invidiabile controllo della propria psiche. Le migliaia di individui del popolo della sinistra che all’epoca dei fatti inveivano contro di lui sui social network perché non era stato capace di assassinare l’odiato Berlusconi, individui accecati dall’odio, sanguinari che in qualsiasi paese sarebbero stati incriminati per apologia di reato, da noi non sono stati oggetto dell’attenzione di magistrati occupati ad industriarsi su come perseguire avversari politici in assenza di vittime denuncianti e colpevoli di reati inesistenti, frutto di fantasie morbose.

Emblematico il caso Costa Concordia che vede un cialtrone irresponsabile, al quale mai si sarebbe dovuto affidare il comando di una nave tra le più grandi del mondo, capace di ospitare al suo interno circa cinquemila vite umane, colpevole della morte di trentadue passeggeri, e di un danno incalcolabile all’immagine del Paese per la qual cosa lo Stato dovrebbe costituirsi parte civile, ancora incredibilmente, a piede libero.

Le pene comminate ai corresponsabili, comminate non significa irrogate e tanto meno scontate - sono pene irrisorie da abuso edilizio - ha commentato l’avvocato Massimiliano Gabrielli, legale dell’Associazione Giustizia per la Concordia. Come si fa a condannare a 1 anno e 11 mesi l’ufficiale di plancia e a una pena di 7 anni Emilio Fede? Via dalla politica gli inquisiti si dice a sinistra. Inquisiti da chi? Da una giustizia super partes o da una giustizia schierata al di là di ogni dubbio, oltre che schierata, inetta. Per quest’inettitudine il Paese paga pesanti sanzioni alla comunità europea, ed è causa prima della non attrattività di investimenti, anzi della fuga di capitali e di imprenditori e persino di suicidi.

L’introduzione dell’IMU da parte del governo dei “tecnici” (tecnici dei disastri) ha scoraggiato ogni investimento nell’edilizia, è causa di una crisi che ha comportato il licenziamento di migliaia di lavoratori del comparto e dell’indotto e il crollo dei prezzi degli immobili, ha visto l’avvento senza precedenti di una miriade di negozi - compro oro - . Il partito dell’odio addita come colpevole di ogni misfatto l’odiato Berlusconi, è lui che ha governato negli ultimi venti anni. Lui è colpevole sia quando governa sia quando non governa. Colossale menzogna! Tutti possono informarsi agevolmente in internet, tutti possono constatare che negli ultimi vent’anni ha governato prevalentemente la sinistra che anche oggi è al governo, quella sinistra che ha regalato l’euro ai paesi nostri competitori a nostre spese e a loro beneficio.

Quella stessa sinistra colpevole con la complicità di Gianfranco Fini, individuo dall’ambizione senza limiti, Giuda della politica, dell’avvento del governo dei tecnici che ha sprofondato il Paese nelle più drammatica crisi della sua storia.

Ecco chi ha governato il Paese dal 1992: 1) Giuliano Amato; 2) Silvio Berlusconi; 3) Lamberto Dini; 4) Massimo d’Alema; 5) Romano Prodi; 6) Silvio Berlusconi; 7) Mario Monti; 8) Enrico Letta. Il totale dei giorni di durata al governo tra destra e sinistra vede prevalere nettamente la sinistra. Che cosa sta facendo oggi il governo di sinistra, che cosa aspetta per varare quelle riforme indispensabili per un’inversione di tendenza della politica? Nulla, sta pigiando l’acqua nel mortaio, come ha detto bene il Presidente Napolitano. Non la riforma della costituzione in assenza della quale il Paese è ingovernabile a tutto beneficio di chi pesca nel torbido, non la draconiana e ineludibile riforma ed dell’apparato giudiziario, non la riforma della burocrazia, non la riforma del fisco. A tale proposito, nella costituzione riformata andrebbe introdotta urgentemente una clausola che fissi una soglia insuperabile del prelievo fiscale in rapporto al reddito di là dalla quale nessun’impresa può sopravvivere, con la nefasta quanto prevedibile conseguenza del fallimento dell’impresa, dell’evasione fiscale, di minori introiti tributari e della drammatica distruzione di posti di lavoro.

Signori della sinistra, forse riuscirete nel vostro criminale proposito di sopraffazione della maggioranza silenziosa, della espulsione violenta dei suoi legittimi rappresentanti e il potere sarà tutto nelle vostre mani. Ottenuto ciò, vi scannerete tra voi stessi sulle ceneri di un Paese che avete distrutto in modo irreversibile. State scrivendo la più brutta pagina della nostra storia.


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