Il mio cane è morto sul traghetto: Grandi Navi veloci rispondi

par Rosanna Marani
martedì 30 giugno 2009

Come al solito "tantoèsolouncane"

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Per gli indifferenti, per gli uffici stampa e per le direzioni marketing che promuovono servizi, sorrisi, facilitazioni e accoglienze pagate a caro prezzo con il doppio fondo nella valigia delle bugie che nasconde il turlupinamento, facciamo sentire la nostra opinione.

Alla Compagnia Grandi Navi Veloci dalla piccolissima umanità.

Facciamo sentire la nostra rabbia!

Facciamo sentire la nostra forza!

Boicottiamo chi si permette noncuranza e arroganza pagata con l’esistenza troncata di amici, compagni ai quali noi dobbiamo giustizia,

Questi signori considerano, la morte di un animale un mero incidente di percorso. Noi consideriamo un dovere eliminarli dalla nostra agenda.

Diffondiamo la lista nera degli ipocriti che non rispettano i sentimenti, che non danno valore alla vita ma le attribuiscono solo un costo.

Quello di un biglietto di sola andata.

Chiliamacisegua

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 I FATTI

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Animalieanimali

24 GIUGNO 2009

IL MIO CANE E’ MORTO SUL TRAGHETTO, GRANDI NAVI VELOCI RISPONDA!

Appello di una vostra lettrice di Bologna

Cari amici, mi chiamo Cristiani Olga e vi scrivo per raccontare la mia tragedia, poichè hanno cercato di farmi tacere con dei ricatti, ma non possono troncare la voce della verità e dell’amore, devo urlare il mio dolore a tutte le persone che hanno un cuore.

Il giorno 14 giugno alle ore 3:45 ho accompagnato il mio fidanzato Antonio Ricci con le nostre due cagnoline, mamma e figlia, al porto di Genova, lui si imbarcava per Barcellona sulla nave "Majestic" della compagnia "Grandi Navi Veloci"

Dopo aver imbarcato il camper il mio fidanzato con le piccole al guinzaglio si è diretto verso le gabbie per il trasporto.

Lui sarebbe partito con Inca e io lo avrei raggiunto in seguito con Gege.

Le gabbie sono ammassate di fianco alla sala motori, i cani si agitano facilmente quando non sentono la terra sotto ai piedi, ancora di più se sentono forti rumori come ad esempio quello dei motori. Prima di allora non ero a conoscenza del barbaro tipo di trasporto.

Mentre il mio ragazzo metteva la piccola nella gabbia, e teneva la grande al guinzaglio, che io stavo andando a prendere, il forte rumore ha spaventato la piccola Inca che impaurita correndo è caduta sulla banchina.

Ovviamente si è creato un certo disordine, chi ama gli animali sa molto bene quello che rappresentano affettivamente nelle nostre vite.

Io non posso avere figli e loro per me e il mio compagno erano come tali.

Il capitano per tranquillizzarci ci ha detto che aveva chiamato il veterinario e che dovevamo aspettarlo giù dalla nave poichè la nave doveva partire dato il ritardo che avevamo creato.

Sempre il capitano con tono arrogante mi ha minacciata dicendomi che se non la smettevo di piangere, e non ci decidevamo a calmarci e a scendere mi avrebbero dovuto fare una puntura, non oso immaginare di cosa.

Mi hanno detto che ero fortunata poichè non era successo a me o che dovevo essere felice poichè l’altra si era salvata, qualcuno ha detto che essendo un cane potevo comprarne un’altro.

Dopo averci fatto scendere dalla nave sono partiti, ovviamente il veterinario non lo avevano chiamato, perchè abbiamo aspettato un’ora e mezza sulla banchina e niente traccia.

Si sono però presentati tre poliziotti, nemmeno della polizia portuale, che avevano ricevuto una chiamata dal porto, senza però aver ricevuto spiegazioni sull’accaduto, non sapevano nemmeno per cosa erano stati chiamati, hanno trovato una coppia di ragazzi che piangevano la morte della loro cagnolina.

Inca ha perso la vita davanti ai nostri occhi e tra le mani del mio ragazzo, nell’attesa di un aiuto che ci era stato promesso ma non è mai arrivato.

A questo punto lascio giudicare a voi; ho pianto, e piango tutt’ora, nulla mi ridarà quello che ho perso, ma giuro che se mi fossi sentita trattata meglio, compresa, e non mi avessero detto bugie, per farmi scendere, oggi mi sentirei un po meglio.

Chiedo a tutte quelle persone che sanno di cosa sto parlando di cercare metodi di trasporto alternativi o di richiedere maggiore sicurezza.

D’altronde il biglietto lo paghiamo noi, ma lo paghiamo anche per i nostri cani: perchè hanno il dovere di pagare ma non hanno diritti?

Invece che tre casinò, potevano farne due, e aggiungere una sala adibita ai cani.

Dopo qualche giorno ho chiamato la compagnia, non sapevano nulla, la nave per loro era partita in ritardo perchè c’erano problemi ai motori.

Nessuno aveva fatto rapporto.

Ho mandato una lettera alla compagnia dove spiegavo i fatti e mi hanno risposto che non potevano farci nulla e non potevano nemmeno restituire i soldi del biglietto nè della piccola Inca ne del mio compagno poichè non era un problema loro se il mio fidanzato non aveva usufruito del viaggio, anche di fronte alla morte di una delle nostre piccoline.

Ho 27 anni, mi sto laureando, e lavoro; mia madre ha un tumore al cervello e mia sorella è malata anche lei, viviamo in maniera umile, per me e il mio fidanzato eravamo una famiglia che cercava solo di ritagliarsi un piccolo spazio nel mondo.

Mi domando se fosse accaduto ad una signora visibilmente benestante, con uno di quei bei cagnolini di razza, come si sarebbero comportati?

Non possiamo permetterci un avvocato che ci rappresenti, e quindi vi prego, vi prego tutti, dateci voce voi, non vogliamo che accada ad altri.

Ogni creatura vivente, sia a quattro zampe che su due gambe dovrebbe avere dei diritti ed essere meritevole di rispetto.

La nostra piccola famiglia è stata violentata e derubata di tutto.

Grazie per la cortese attenzione Cristiani Olga, Antonio Ricci e Gege.


Per l’approfondimento delle informazioni su Grandi Navi Veloci vi preghiamo di fare riferimento ai nostri Uffici Stampa in Italia e all’estero:

DRAGONETTI&MONTEFUSCO COMUNICAZIONE


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