I veri clandestini? Sono i leghisti

par joesax
mercoledì 26 agosto 2009

 I veri clandestini in Italia sono i leghisti, e il più clandestino è il loro capo l’Umberto detto Bossoli, perché sono fuori dalla stroria e dalla cultura delle nostra nazione: l’Italia.


Vogliamo per una volta dire come stanno le cose, senza: sì, ma... Forse... Ma no?

I veri clandestini in Italia sono gli aderenti alla Lega, i suoi sostenitori, ed il più clandestino è il loro capo l’Umberto detto Bossoli perchè ogni giorno spara boiate.

Sono infatti fuori dalla storia e dalla cultura della nostra nazione l’Italia. Sono alieni provenienti dalla Padania, una regione di fantasia come la terra di mezzo del Signore degli anelli. In questa Padania hanno riportato in vita la vicenda della Lega Lombarda, schierata con le sue truppe ed il suo Carroccio contro il Barbarossa invasore, l’hanno riverniciata con subcultura celtica e religiosità pagana, con liturgie e riti come quelle delle sacre ampolle prelevate alla sorgente del Dio Po.
Solo analfabeti di origine e di ritorno avrebbero preso per buono questo beverone di medioevo adulterato, reso più piccante con ingredienti di sapore razzista, xenofobo e condito da intolleranza per i diversi, separazione dai poveracci e disgraziati, esasperazione delle tendenze localistiche, settoriali,campanilistiche. Eppure milioni di italiani hanno creduto alla resurrezione della Lega Lombarda ed alla sua battaglia vittoriosa contro questa volta non il Barbarossa ma la Roma ladrona. Hanno preso per buona una impostura culturale, una operazione di contraffazione storica con le griffes delle imprese lombardo-venete.



Ed ora i frutti di questa cultura di bassa Lega sono sotto gli occhi di tutti. Ogni giorno siamo sommersi da iniziative e proposte di onorevoli e ministri della Lega, che fanno parte del Governo, che solo in un paese culturalmente e democraticamente alla deriva, com’è attualmente ridotta l’Italia, possono essere scambiate con proposte politiche fatte da uomini di governo: le ronde, gli immigrati alla stregua di delinquenti, le bandiere regionali, il cambio dell’inno nazionale, insegnanti dotti in dialetto,capaci di fare lezioni in dialetto, le squadre di calcio con sulle magliette impressa l’immagine della città di appartenenza, la produzione cinematografica lombardo-veneta, il festival di Sanremo con canzoni in dialetto, canali televisivi ad uso della Lega, e la moda e le miss..

Non c’è settore pubblico, civile, sociale, religioso che la Lega non abbia infettato con l’infiltrazione del suo virus secessionista per corrompere e lacerare la trama unitaria fragile e debole, del tessuto civile. Il peccato originale del conflitto di interessi, per Berlusconi ed i suoi, fa un tutt’uno con il peccato originale della politica leghista fondata su una storia pataccata.

Dalle truffe, dai falsi spacciati per originali, dalle pubblicità ingannevoli e più in generale dalle immoralità, non possono mai venire cose buone. Oggi paghiamo le conseguenze del non aver fermato in tempo il cavaliere e le sue truppe Brancaleone.

Solo il risveglio della coscienza addormentata della italica gente ed un sussulto di dignità civile, darebbero la forza necessaria all’azione di mandare in Africa i veri clandestini che abbiamo in Italia: i leghisti e tutti i loro sodali e sostenitori.


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